Il caso antitrust contro Google ha le sue radici nel 2015, quando la Commissione Europea ha avviato un'indagine sulle pratiche di Google riguardanti il sistema operativo Android. Le accuse principali riguardano le restrizioni imposte ai produttori di smartphone, obbligati a preinstallare le applicazioni di Google come condizione per accedere al Google Play Store. Inoltre, Google avrebbe impedito l'uso di versioni non autorizzate di Android, limitando così la concorrenza.
La discussione si è concentrata su due punti chiave: l'obbligo di preinstallazione delle app di Google e la restrizione all'uso di versioni alternative di Android. La Commissione ha sostenuto che queste pratiche rafforzano la posizione dominante di Google, riducendo la capacità dei consumatori di scegliere alternative. Tuttavia, la difesa di Google si è basata sulla necessità di mantenere un certo controllo per garantire la sicurezza e la funzionalità del sistema operativo.
Un elemento centrale del dibattito è stata la definizione del "mercato rilevante". La Commissione ha considerato solo gli smartphone con sistemi operativi aperti come Android, escludendo dispositivi come gli iPhone di Apple, che utilizzano un sistema operativo proprietario. Questa scelta ha sollevato critiche, poiché non rifletterebbe appieno le dinamiche competitive del mercato.
La sentenza ha portato a una multa record, ma non ha imposto cambiamenti significativi nelle pratiche di Google. Questo ha sollevato interrogativi sulla reale efficacia di tali sanzioni nel promuovere la concorrenza e l'innovazione. Alcuni temono che regolamentazioni così severe possano in realtà ostacolare l'innovazione, creando barriere all'ingresso per nuovi attori nel mercato.
La discussione si è estesa anche al Digital Markets Act (DMA), una recente regolamentazione europea che mira a promuovere la concorrenza e l'interoperabilità tra i grandi operatori digitali. Tuttavia, ci sono contraddizioni tra le logiche del DMA e le decisioni antitrust, evidenziando la complessità di regolamentare un settore in rapida evoluzione come quello tecnologico.
🎙️ Ospite: Carlo Stagnaro, Direttore delle ricerche e studi dell'Istituto Bruno Leoni, esperto di economia digitale e concorrenza.
In questa Puntata
La Commissione Europea ha imposto una multa di 4,125 miliardi di euro a Google per abuso di posizione dominante nel mercato dei sistemi operativi per smartphone. Le restrizioni imposte ai produttori di dispositivi Android hanno sollevato questioni sulla concorrenza e sull'innovazione tecnologica, evidenziando le tensioni tra regolamentazione e modelli di business nel settore digitale.