LA BESTIA FASCISTA e GIORGIA MELONI: perché la narrazione di un Nemico ha aiutato (e aiuta) #1074

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 31.10.2022

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In questa Puntata

La vittoria di Giorgia Meloni viene analizzata attraverso le strategie comunicative che l'hanno resa un simbolo di cambiamento e un punto di riferimento per molti elettori. Dipinta come una figura controversa, Meloni ha saputo sfruttare il "Devil Effect" a suo vantaggio, trasformando le critiche in un'arma per consolidare la sua posizione politica e attirare consensi.
Giorgia Meloni ha saputo giocare con maestria il suo ruolo di opposizione durante il periodo Covid, mantenendosi distante dalla maggioranza e guadagnando il favore di diverse frange politiche, tra cui i Novaks e la destra più estrema. Dietro di lei, un team di comunicazione efficace, si vocifera guidato da Luca Morisi, ha contribuito a costruire una narrativa che ha reso Meloni una figura affascinante e pericolosa agli occhi di molti.

La sinistra, nel tentativo di demonizzarla, ha finito per rafforzare la sua immagine di vittima, rendendola più simpatica a gruppi che la percepiscono come un'alternativa ai "perfettini" della politica. Questo fenomeno è spiegato dal "Horn Effect" o "Devil Effect", dove l'immagine del cattivo diventa affascinante e più realistica rispetto a quella del buono. Meloni ha saputo incarnare il cambiamento e la rivalsa femminile, elementi che hanno attratto un vasto consenso.

La campagna elettorale della sinistra è stata percepita come ridicola e controproducente, basata su supposizioni e pericoli lontani, senza riuscire a coinvolgere l'elettorato su valori universali ma non universalmente condivisi. Meloni, al contrario, ha usato il buonsenso come arma, posizionandosi come una leader pragmatica e vicina ai problemi reali delle persone, senza bisogno di gesti eclatanti.

Per contrastare una figura che usa il buonsenso come arma, è necessario rispondere con altrettanto buonsenso, concentrandosi su errori reali e vicini ai bisogni della gente, ricostruendo una narrazione di valori che sia affezionante e condivisa. La leggenda della "bestia fascista" rischia di diventare immortale, e per evitarlo, è fondamentale ricostruire una base elettorale solida e attenta ai cambiamenti sociali.