Siamo nel 2021 e ancora capita che un singolo post sui social possa scatenare un vero e proprio tsunami reputazionale. Questa volta, è stato il turno di uno studio legale che, vantandosi di un premio ricevuto, ha sottolineato la propria proattività e lungimiranza nell'assistere un'azienda nella chiusura di uno stabilimento e nel gestire l'esubero di 430 dipendenti. Un post che ha suscitato reazioni forti, soprattutto da parte del collettivo dei lavoratori coinvolti, che hanno risposto con dure critiche sui social.
Il problema principale risiede nella comunicazione insensibile e nella scelta di citare un cliente e le sue operazioni in un contesto che, per molti, appare poco etico. Questo è aggravato dal codice deontologico degli avvocati, che vieta di menzionare i clienti nelle comunicazioni pubbliche. Tuttavia, i premi rappresentano un'eccezione, permettendo di aggirare, in parte, questa regola.
La gestione della crisi è stata tutt'altro che ideale. Lo studio ha inizialmente rimosso il post e chiuso i propri account social, ma le recensioni negative e gli articoli di giornale hanno amplificato il problema. Le scuse pubbliche del managing partner non hanno fatto altro che peggiorare la situazione, mancando di assumersi pienamente la responsabilità e adottando un atteggiamento di vittimizzazione.
È fondamentale comprendere che, in un mondo iperconnesso, ogni comunicazione può essere letta da una pluralità di soggetti e può avere conseguenze reali e significative. La sensibilità e la consapevolezza sono essenziali per evitare crisi simili. Inoltre, la capacità di formulare scuse efficaci, basate su un'ammissione di colpa e un piano di rimedio, è cruciale per gestire le situazioni di crisi.
In conclusione, il caso sottolinea l'importanza di una comunicazione attenta e di professionisti qualificati per gestire le crisi reputazionali. Non si tratta solo di difendere un cliente, ma di farlo in modo che non danneggi ulteriormente la propria reputazione e quella dei soggetti coinvolti.
In questa Puntata
Un post sui social di uno studio legale, vantandosi di un premio ricevuto, scatena un'ondata di critiche e una crisi reputazionale. La comunicazione inappropriata e la mancanza di sensibilità verso i lavoratori coinvolti nei licenziamenti sono al centro della polemica, evidenziando l'importanza di una gestione attenta e consapevole della comunicazione pubblica.