#Messi, il mondiale e la tunica chiamata Bisht che è parte della propaganda del Qatar

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 19.12.2022

Copertina del video: 1097. #Messi, il mondiale e la tunica chiamata Bisht che è parte della propaganda del Qatar

I contenuti dell'Episodio #1097

In questa puntata di Ciao Internet, esploro l'episodio controverso della tunica indossata da Lionel Messi durante la premiazione dei Mondiali in Qatar. Analizzo le implicazioni simboliche e propagandistiche di questo gesto, collegandolo al fenomeno del "sport washing" utilizzato dal Qatar per migliorare la propria immagine internazionale. Rifletto su come queste azioni influenzino la percezione globale e la narrazione storica di eventi sportivi di tale portata.
Ciao Internet, benvenuti a questa nuova puntata. Oggi parliamo di un momento che ha fatto discutere molto: la tunica indossata da Lionel Messi durante la premiazione della Coppa del Mondo in Qatar. Messi, una leggenda del calcio, ha giocato un ruolo centrale nella vittoria dell'Argentina contro la Francia, in una finale che si è conclusa con un emozionante 3-3, seguita da una vittoria ai rigori. Tuttavia, è stato un altro dettaglio a catturare l'attenzione globale: la veste tradizionale araba che gli è stata posta sulle spalle dall'emiro del Qatar, Tamim Bin Hamad Al-Tani, proprio prima di sollevare il trofeo.

Questa veste, chiamata Bishta, è simbolicamente indossata in occasioni speciali. Tuttavia, il suo utilizzo in questo contesto ha suscitato molte critiche. Non si tratta di razzismo, ma di una questione di opportunità e significato. Il gesto è apparso a molti come un tentativo del Qatar di appropriarsi di un momento che dovrebbe appartenere esclusivamente ai giocatori e alla nazione vincitrice. È stato visto come l'ultima mossa di una strategia di sport washing, una pratica in cui un paese cerca di migliorare la propria reputazione internazionale associandosi a eventi positivi come quelli sportivi.

Pensiamo a cosa significa per un giocatore sollevare la Coppa del Mondo. È un momento di gloria personale e nazionale, un'immagine destinata a restare nella storia. Eppure, in queste foto indimenticabili, la tunica nera del Qatar è un elemento che si impone, oscurando persino i colori dell'Argentina e il logo dello sponsor Adidas. È un colpo di propaganda magistralmente orchestrato, che lascia un segno indelebile nella narrazione di questo Mondiale.

Come esperto di comunicazione di crisi, devo ammettere che, dal punto di vista strategico, è stato un colpo ben assestato. Non etico, certo, e sicuramente antisportivo, ma estremamente efficace. Questa immagine, questo gesto, rimarranno impressi nella memoria collettiva, rendendo la tunica più prominente della stessa nazione vincitrice. Questo episodio rappresenta una delle tante tecniche di propaganda di cui parlo spesso, e che, conoscendole, ci aiutano a comprendere meglio le dinamiche globali.

E voi, cosa ne pensate? Vi invito a condividere le vostre opinioni nei commenti e, se conoscete qualcuno che potrebbe trarre beneficio da questa riflessione, condividete questa puntata con loro. Per approfondire ulteriormente, vi invito a unirvi al nostro gruppo Telegram, dove una comunità di persone straordinarie discute di questi temi. Grazie per avermi ascoltato, vi auguro un buon inizio di settimana e, come sempre, restiamo preparati.