Ciao Internet! Oggi affrontiamo un tema che mi è stato richiesto da molti di voi: la diatriba tra taxi e Uber. È un argomento complesso e per questo motivo ho preferito non parlarne finora. Tuttavia, è giunto il momento di sedersi e discutere a fondo della questione. La definizione stessa di "taxi contro Uber" è fuorviante. Infatti, si tratta più di monopoli naturali e autorizzazioni che di un semplice scontro tra due servizi di trasporto.
I tassisti sono parte di un servizio pubblico, godono di diritti acquisiti nel tempo, ma sono anche una categoria che sta affrontando un inevitabile declino. Ho spesso pensato che i tassisti siano come "morti che camminano". Non parlo di un futuro immediato, ma credo che entro i prossimi cinque anni la professione cambierà radicalmente o addirittura scomparirà, simile a quanto accaduto con gli operatori di ascensori o i conduttori di carrozze del passato.
La vera causa della crisi dei tassisti non è la liberalizzazione, ma il progresso stesso. La tecnologia avanza e sostituisce molti lavori, inclusi quelli più complessi e concettuali, come quelli dei colletti bianchi, che saranno i principali disoccupati a causa dell'intelligenza artificiale. È triste vedere come i tassisti si rivoltino contro gli autisti di Uber, che sono a loro volta vittime inconsapevoli di un sistema che li userà fino a quando non saranno sostituiti da veicoli autonomi.
Uber, infatti, non ha come obiettivo di mantenere autisti umani, ma di ottimizzare i profitti attraverso l'automazione. Le macchine a guida autonoma sono già una realtà in alcune città degli Stati Uniti, e presto diventeranno comuni anche altrove. Il vero nemico dei tassisti non è Uber, ma i servizi di car sharing come Car2Go e Enjoy, che offrono un'alternativa più diretta e meno regolamentata.
Inoltre, la questione delle licenze taxi è complessa. Molti sostengono che lo Stato dovrebbe risarcire i tassisti per il costo delle licenze, ma ritengo che sia una posizione insostenibile. Le licenze sono investimenti ad alto rischio, simili agli investimenti in banche in difficoltà. Consiglierei ai tassisti di vendere le loro licenze finché hanno un valore nominale. Acquistare licenze taxi e sostituirle con veicoli autonomi potrebbe diventare una strategia per aziende come Uber o Google in futuro.
L'opinione pubblica non è favorevole alle rivolte dei tassisti, soprattutto quando degenerano in violenza. Invece di solidarizzare con i tassisti come una specie in via di estinzione, i recenti scontri hanno portato molte più persone a scaricare l'app di Uber. Vi ho condiviso il mio punto di vista, che è solo uno tra tanti. Fatemi sapere la vostra opinione nei commenti, dove posso aver sbagliato o detto qualcosa di interessante. Grazie mille per avermi ascoltato, estote parati!

I contenuti dell'Episodio #111
In questo episodio di Ciao Internet, affrontiamo la complessa diatriba tra taxi e Uber, esplorando le dinamiche di mercato, le implicazioni tecnologiche e le inevitabili trasformazioni del settore. Rifletto sulle conseguenze che l'innovazione comporta per i tassisti e su come questo scenario sia parte di un più ampio processo di evoluzione tecnologica che ha già colpito molte altre professioni. Discutiamo anche delle vere minacce che i tassisti devono affrontare e delle possibili soluzioni, sempre dal mio punto di vista personale.