Il Moncler del Papa, l'arresto di Trump e la verità che non esiste nelle immagini generate

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 29.03.2023

Copertina del video: Il Moncler del Papa, l'arresto di Trump e la verità che non esiste nelle immagini generate #1131

I contenuti dell'Episodio #1131

In questo episodio di Ciao Internet esploro il fenomeno delle immagini generate dall'intelligenza artificiale che stanno confondendo la percezione della realtà. Parlo di due casi recenti: le immagini false dell'arresto di Donald Trump e quelle del Papa con un piumino bianco, entrambe create con AI generativa. Discutiamo le implicazioni di queste tecnologie, il confine sempre più sottile tra realtà e finzione, e le possibili risposte a questo fenomeno in crescita.
Negli ultimi giorni, due immagini particolarmente virali hanno riempito i social media: una raffigurante l'arresto di Donald Trump e l'altra Papa Francesco con un piumino bianco. La peculiarità? Entrambe le immagini sono completamente false, generate da algoritmi di intelligenza artificiale. Questo episodio di Ciao Internet si concentra su come queste immagini, create attraverso AI generativa, stiano complicando il nostro rapporto con la realtà.

Inizio descrivendo il contesto in cui sono apparse queste immagini: un thread su Twitter di Elion Higgins, giornalista e fondatore del collettivo Bellingcat, ha messo in circolazione immagini di un ipotetico arresto di Trump, mentre si discuteva della possibilità che ciò accadesse realmente. Le immagini rappresentavano Trump in situazioni varie: in prigione, mentre firma documenti o legge un libro, tutte finzioni che però hanno trovato spazio nei circuiti di fake news e complottismo. Lo stesso è accaduto con l'immagine di Papa Francesco, la quale ha suscitato reazioni contraddittorie, tra chi la lodava come creazione artistica e chi la criticava, credendola reale.

Il cuore della discussione riguarda la nostra crescente incapacità di distinguere tra immagini reali e quelle generate digitalmente. Le tecnologie come Midjourney, giunte alla quinta versione, hanno raggiunto livelli di fotorealismo che rendono sempre più difficile questo compito. Analizziamo le implicazioni di questo fenomeno, facendo un parallelo con il passato, quando l'avvento delle fotocopiatrici laser aveva reso indistinguibili copie da originali, portando all'introduzione di filigrane invisibili per prevenirne l'uso fraudolento.

Mi aspetto che, nel breve termine, vengano introdotte misure simili anche per le immagini generate da AI, come filigrane obbligatorie e restrizioni sull'uso di volti noti. Tuttavia, sottolineo come queste soluzioni siano solo palliativi. La natura open source di molti di questi sistemi rende difficile applicare restrizioni universali. Stable Diffusion, ad esempio, è già utilizzato per generare contenuti controversi senza restrizioni.

Esploro anche l'aspetto sociologico di questa trasformazione, osservando che la nostra percezione della realtà è sempre stata un costrutto sociale. Cito il lavoro di Bergen e Lukman, che negli anni '60 già parlavano di "realtà come costruzione sociale". Concludo che, in assenza di fonti affidabili, ci affidiamo alle informazioni che ci sembrano più verosimili, un processo che diventerà sempre più centrale man mano che il confine tra reale e virtuale si assottiglia.

L'episodio si chiude con una riflessione sul futuro delle informazioni e dei media, evidenziando la necessità di prepararci a una realtà liquida, dove discernere il vero dal falso diventerà una sfida quotidiana. Invito i miei ascoltatori a esplorare questo nuovo mondo con mente aperta, sfruttando le potenzialità creative di strumenti come Midjourney, pur mantenendo la consapevolezza delle loro implicazioni.