Che cosa è il DSA (Digital Services Act) Europeo, spiegato bene

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 11.05.2023

Copertina del video: Che cosa è il DSA (Digital Services Act) Europeo, spiegato bene #1143

I contenuti dell'Episodio #1143

In questa puntata di Ciao Internet, esploro il nuovo Digital Services Act (DSA), una normativa europea che promette di rivoluzionare il panorama digitale, ponendo nuove responsabilità sui fornitori di servizi online e offrendo maggiori diritti ai consumatori. Mi addentro nei dettagli del DSA, discutendo la sua applicazione, le principali innovazioni che introduce e come potrebbe impattare le grandi piattaforme online e chi fa business online. Analizzo gli obblighi che queste piattaforme dovranno rispettare e le implicazioni per la privacy, la moderazione dei contenuti e la pubblicità. Infine, rifletto su come le aziende dovranno prepararsi per conformarsi a queste nuove norme.
Benvenuti a questa nuova puntata di Ciao Internet, il podcast in cui approfondiamo le dinamiche del mondo digitale. Oggi voglio parlarvi del Digital Services Act, o DSA, una normativa europea recentemente entrata in vigore, che promette di avere un impatto significativo sul mercato digitale, ben oltre quello che ha avuto il GDPR sulla privacy.

Il DSA è stato proposto nel dicembre 2020 come parte della strategia "Shaping Europe's Digital Future" e rappresenta un aggiornamento necessario della vecchia Direttiva sul Commercio Elettronico del 2000. Il panorama digitale è cambiato drasticamente negli ultimi vent'anni, e il DSA è stato creato per affrontare le sfide attuali, garantendo un ambiente online più sicuro, trasparente e responsabile.

Ma a chi si applica il DSA? Fondamentalmente, a tutti i fornitori di servizi digitali che operano nell'Unione Europea, indipendentemente dalla loro origine. Questo include una vasta gamma di attori, dalle piattaforme online ai social network, fino ai servizi di intermediazione. Le regole e gli obblighi del DSA variano a seconda delle dimensioni e dell'impatto delle aziende sul mercato europeo, con un'attenzione particolare rivolta ai cosiddetti "gatekeeper", quelle grandi piattaforme che detengono un potere significativo, spesso quasi monopolistico.

Tra le principali innovazioni introdotte dal DSA c'è una maggiore trasparenza. Le piattaforme devono essere più chiare riguardo alle loro politiche di moderazione dei contenuti, al funzionamento degli algoritmi e alle pubblicità. Devono pubblicare rapporti periodici su queste politiche e sulle misure adottate per contrastare contenuti illegali o dannosi. Il DSA introduce anche nuovi meccanismi per proteggere gli utenti e responsabilizza le piattaforme, chiarendo che sono tenute a identificare e rimuovere contenuti illegali, cooperando con le autorità competenti.

Un altro tema chiave è la regolamentazione dei gatekeeper. Il DSA impone obblighi specifici per queste grandi piattaforme, come la condivisione dei dati con altre aziende e la facilitazione dell'interoperabilità. Sono vietate pratiche anticoncorrenziali come la discriminazione di altri servizi e devono garantire la protezione dei minori, vietando la pubblicità mirata sui minorenni.

Il DSA richiede alle piattaforme di adottare misure per una moderazione dei contenuti più diligente, affrontando la disinformazione e garantendo la libertà di espressione e informazione. Un aspetto cruciale è che le piattaforme devono garantire che le loro valutazioni dei rischi e la loro conformità siano sottoposte a un audit esterno e indipendente. Inoltre, devono fornire accesso ai dati ai ricercatori, aumentando così la trasparenza.

In conclusione, il DSA rappresenta un cambio di paradigma nel mercato digitale europeo. Introduce numerosi diritti ma anche obblighi per le piattaforme, e le aziende devono prepararsi adeguatamente. Il mio consiglio è di informarsi, aggiornare le politiche interne, adattare i sistemi tecnologici e formare il personale. Solo così sarà possibile navigare con successo in questo nuovo contesto normativo.