Il tema principale di oggi è l'uso del data scraping sui social network per supportare le indagini fiscali. Il governo sta considerando di estendere i controlli fiscali includendo le informazioni pubblicate online, per verificare la congruità tra il tenore di vita dichiarato e quello effettivo. Questo metodo è parte di una nuova proposta fiscale, il concordato preventivo biennale, che mira a facilitare i contribuenti ma con un livello di osservazione più alto.
Il data scraping, ovvero il recupero automatico di contenuti online, non è di per sé problematico se utilizzato in modo contestuale e con il consenso del garante della privacy. Tuttavia, la creazione di un database che associa i contribuenti ai loro account social solleva preoccupazioni. L'esperienza di Cambridge Analytica ci insegna che il problema non è solo nell'uso attuale dei dati, ma nel potenziale abuso futuro.
Un database del genere potrebbe essere sfruttato per scopi diversi, come la sorveglianza da parte di organi statali o addirittura accessi illeciti da parte di terzi. Questo rischia di compromettere la privacy e la sicurezza delle informazioni personali, permettendo a individui malintenzionati di ottenere dati sensibili come la posizione, le abitudini di consumo, le interazioni sociali e persino le inclinazioni politiche o religiose.
La mia preoccupazione non è tanto che le autorità fiscali possano controllare il mio stile di vita online, quanto il rischio che queste informazioni possano essere trafugate o vendute. La fiducia nel sistema dipende dalla garanzia che i dati siano protetti e non abusati. Creare un sistema di sorveglianza di massa per motivi fiscali appare eccessivo e ricorda modelli di controllo statale poco democratici.
Vi invito a riflettere su questi aspetti e a condividere le vostre opinioni. I vostri commenti sono sempre benvenuti.

In questa Puntata
Il governo italiano sta valutando l'uso dei social network per individuare discrepanze tra il tenore di vita dichiarato e quello reale dei contribuenti. Questo approccio potrebbe sollevare problemi di privacy e sicurezza dei dati, con il rischio che informazioni personali vengano utilizzate impropriamente o esposte a violazioni.