Telecamere, Privacy e Diritto alla Difesa, #DueParole con Andrea Monti #1256

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 03.05.2024

Copertina del video: Telecamere, Privacy e Diritto alla Difesa, #DueParole con Andrea Monti #1256

In questa Puntata

L'episodio esplora le implicazioni legali e pratiche dell'utilizzo delle telecamere di sorveglianza in relazione al GDPR, mettendo in luce come la normativa europea non sia un ostacolo alla protezione della proprietà e della sicurezza personale. Viene discusso il bilanciamento tra diritti individuali e interessi pubblici, con un focus sulla necessità di interpretare le norme in modo da tutelare la libertà di espressione e la sicurezza.
In questo episodio, affronto il tema delle telecamere di sorveglianza e della loro compatibilità con il GDPR insieme all'avvocato Andrea Monti. Partiamo da un evento personale: il furto nella mia auto e la discussione con Guido Scorza riguardo l'uso delle registrazioni video. Andrea Monti chiarisce subito che il GDPR non riguarda direttamente la privacy, ma piuttosto la circolazione dei dati. Il regolamento, infatti, non blocca l'uso dei dati, ma ne regola la gestione, lasciando spazio al bilanciamento tra diritti.

Andrea sottolinea che il diritto alla privacy in Italia è più legato al codice penale che al GDPR stesso. Il reato di interferenze illecite nella vita privata è punito dall'articolo 615 bis del codice penale. La discussione si sposta poi sulle telecamere di sorveglianza: in spazi pubblici non esiste una ragionevole aspettativa di privacy, quindi l'installazione di telecamere per proteggere la proprietà è lecita, purché non si violino i diritti altrui.

Il diritto di difesa, protetto dalla Costituzione, giustifica l'uso di telecamere per prevenire reati e supportare indagini difensive. Andrea argomenta che il GDPR non è un ostacolo all'utilizzo di sistemi di sorveglianza, purché il loro uso sia giustificato da un interesse legittimo come la sicurezza personale o la protezione della proprietà.

La discussione si amplia poi al tema dell'accesso ai dati per la ricerca scientifica, con riferimento a una norma che libera la ricerca pubblica e no profit dai vincoli del GDPR, sempre sotto la supervisione del garante. Andrea critica le interpretazioni restrittive del GDPR che trasformano la norma in un generatore di inerzia piuttosto che in uno strumento di tutela dinamica dei diritti.

Infine, discutiamo del ruolo delle autorità indipendenti come il garante della privacy, sottolineando l'importanza di un controllo successivo e concreto piuttosto che di un divieto preventivo. Andrea conclude che il GDPR dovrebbe essere applicato nello spirito di incentivare la circolazione dei dati, piuttosto che come una zavorra burocratica.

🎙️ Ospite: Andrea Monti, avvocato e scrittore, esperto di high tech law.