Ciao Internet, oggi parliamo di come Chiara Ferragni abbia gestito, ancora una volta in modo discutibile, una crisi comunicativa. Se pensavate che dopo il famoso "Pandoro Gate" e la multa da un milione di euro le cose potessero migliorare, purtroppo devo deludervi. Siamo di fronte a un'altra situazione in cui la Ferragni, invece di prendere la situazione di petto e affrontarla con autenticità, sceglie di usare una comunicazione poco convincente.
Nella recente vicenda, relativa alle uova di Pasqua, Chiara ha deciso di accettare la decisione dell'Antitrust senza fare ricorso, il che è un segnale di resa. Tuttavia, quello che ha davvero acceso i riflettori è il suo comunicato video. In questo, cerca di presentare un accordo transattivo come una sorta di vittoria personale, quando in realtà si tratta di una misura correttiva mascherata da donazione volontaria. Il tono autocompiacente e la lettura meccanica dal gobbo non hanno fatto altro che peggiorare la percezione del pubblico.
La separazione delle attività commerciali da quelle benefiche è stata presentata come un impegno a cui Chiara tiene particolarmente, ma la domanda sorge spontanea: se ci avesse davvero tenuto, perché non agire prima? E poi, la promessa di regolamentazioni interne per la comunicazione e il marketing suona come una toppa messa male su una nave con problemi di navigazione. Il tutto condito da un tono poco autentico e distante, che non riesce a comunicare realmente con i suoi follower.
Quello che manca in tutto questo è un semplice "mi dispiace", un'ammissione di errore. La mancanza di trasparenza e autenticità continua a danneggiare la sua credibilità e la fiducia del suo pubblico. E mentre le donazioni possono sembrare una panacea, quando iniziano a essere percepite come strumenti di PR, perdono gran parte del loro valore. Non solo danneggiano l'immagine di Chiara Ferragni, ma anche quella delle associazioni benefiche coinvolte.
Alla luce dei recenti eventi, forse sarebbe il momento di adottare un tono più umile e riflessivo. Invece di trionfalismi, un semplice "ho imparato e farò di meglio" potrebbe fare la differenza. Mi dispiace vedere un talento e un'influenza così grandi sprecati in una gestione comunicativa così carente. Spero davvero che ci sia un cambiamento. E voi, cosa ne pensate? Fatemi sapere nei commenti.

I contenuti dell'Episodio #1282
In questa puntata di Ciao Internet esploro l'ennesimo disastro comunicativo di Chiara Ferragni riguardante le recenti vicende con l'Antitrust e la GCM. Analizzo il suo ultimo tentativo di gestire la crisi attraverso un comunicato video che, a mio avviso, rappresenta un ulteriore passo falso nella gestione della sua immagine pubblica. Vi racconto dettagliatamente perché le sue scelte comunicative risultano inefficaci e quali potrebbero essere le conseguenze a lungo termine.