Ciao Internet! In questo episodio voglio parlarvi di un caso piuttosto intrigante che ha attirato la mia attenzione e che solleva importanti quesiti sulla trasparenza dei media. Mi riferisco al documentario "Sono solo canzonette" su Edoardo Bennato, trasmesso su RAI 1. All'apparenza, si tratta di un documentario ben fatto, ricco di interviste e aneddoti con volti noti come Paolo Conti e Giovanotti. Tuttavia, ciò che non viene detto è che alcune scene sono state create interamente con l'intelligenza artificiale.
La parte sorprendente è l'assenza totale di avvisi al pubblico, né nei titoli di testa né di coda, riguardo l'uso di queste tecniche. Per chi ha l'occhio allenato, potrebbe essere evidente che qualcosa è artificiale, ma per molti spettatori potrebbe sembrare tutto autentico. Questo pone una grande domanda: dove finisce il racconto e dove inizia la manipolazione visiva?
Nel documentario, l'IA è stata usata per ricreare momenti storici poco documentati, come il fenomeno dell'autoriduzione dei concerti negli anni '70, con scene animate coinvolgenti. Se da un lato l'intelligenza artificiale arricchisce la narrazione visiva, dall'altro c'è il rischio che la linea tra reale e artificiale diventi sempre più sottile. Questo episodio evidenzia un conflitto tra il desiderio di una narrazione accattivante e l'obbligo di una corretta informazione.
La questione non è solo artistica, ma anche politica e legale, soprattutto quando l'emittente coinvolta è la televisione di Stato. L'uso dell'IA per creare realtà alternative può scatenare conflitti tra esigenze di trasparenza e libertà artistica, fomentando sospetti e teorie del complotto.
Una possibile soluzione sarebbe adottare linee guida chiare che indichino quando si usano spezzoni generati dall'IA, come una didascalia visibile. Questo approccio, utilizzato in alcuni paesi europei, eviterebbe accuse di manipolazione e promuoverebbe la trasparenza. Non si tratta di ostacolare la creatività, ma di gestire responsabilmente uno strumento potente.
Con il progredire della tecnologia, sarà sempre più difficile distinguere tra contenuto autentico e artificiale. Per questo è fondamentale puntare sulla trasparenza, sull'educazione digitale e su policy chiare. Solo così l'innovazione non diventerà un boomerang, ma un'opportunità.
Se condividete queste riflessioni, vi invito a lasciare un commento e a discutere insieme su come affrontare queste sfide nel contesto della televisione di Stato. Grazie per avermi ascoltato, e ricordate: estote parati.

I contenuti dell'Episodio #1378
In questo episodio di Ciao Internet, rifletto su un curioso caso riguardante un documentario della RAI su Edoardo Bennato, in cui sono stati utilizzati spezzoni creati con l'intelligenza artificiale senza nessun avviso al pubblico. Analizzo le implicazioni di trasparenza e comunicazione che derivano dall'uso di immagini sintetiche nelle produzioni televisive e discuto delle tensioni tra narrativa coinvolgente e corretta informazione.