ONLYDOWN, Deepfake e Disabilità: il Lato Oscuro dell'Intelligenza Artificiale

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 05.04.2025

Copertina del video: ONLYDOWN, Deepfake e Disabilità: il Lato Oscuro dell'Intelligenza Artificiale #1390

I contenuti dell'Episodio #1390

In questa puntata di Ciao Internet, esploro un fenomeno inquietante e controverso che si sta diffondendo online: la creazione e la vendita di contenuti deepfake che sfruttano la disabilità per fini di lucro. Attraverso l'esempio di "Maria Dopari", una figura inesistente generata da intelligenza artificiale, discutiamo delle implicazioni etiche e delle sfide legate alla regolamentazione di questi contenuti. Vi racconto come questa situazione mi ha colpito, lasciandomi riflettere su quanto la rete possa essere perversa e su quanto sia urgente una maggiore consapevolezza e regolamentazione.
Recentemente, girando su TikTok, mi sono imbattuto in un trend che all'apparenza sembrava positivo: ragazze con sindrome di Down che mostrano come conducono una vita normale, come molte altre persone. Inizialmente, ho pensato che si trattasse di un fenomeno di inclusione e accettazione sociale, ma scavando più a fondo, ho scoperto una realtà ben più inquietante. La figura di "Maria Dopari", una modella con trisomia 21, in realtà non esiste: è un prodotto di deepfake creato per vendere contenuti che feticizzano la disabilità. Questo fenomeno si inserisce perfettamente nella logica della "regola 34 di internet", che afferma che se qualcosa esiste, c'è qualcuno che ne farà del porno.

La scoperta di questo trend mi ha colpito profondamente, portandomi a riflettere su come la tecnologia dell'intelligenza artificiale possa essere utilizzata in modi eticamente discutibili. Gli account come quello di "Maria Dopari", che Instagram ha recentemente rimosso, avevano accumulato migliaia di follower sfruttando immagini manipolate di influencer reali. Questi contenuti alterati vengono venduti attraverso canali come Telegram, collegati a piattaforme come OnlyFans, creando un mercato basato sulla feticizzazione di disabilità inesistenti.

La questione è complessa: da un lato, le persone con sindrome di Down hanno il diritto di autodeterminarsi e di partecipare a piattaforme come OnlyFans, se lo desiderano. Dall'altro, questi deepfake non danneggiano direttamente una persona reale, ma utilizzano immagini rubate e manipolate per fini di lucro. Le piattaforme digitali sono ancora in ritardo nel controllo di questo tipo di contenuti, e la responsabilità ricade anche sugli ideatori e i consumatori di tali materiali.

È evidente che ci sia un urgente bisogno di regolamentazione più solida e di maggiore consapevolezza riguardo a questi fenomeni. Le normative attuali non riescono a stare al passo con la velocità con cui si sviluppano nuove forme di abuso online. Eticamente, trovo tutto ciò aberrante e mi lascia incredibilmente triste vedere come la perversione della rete superi di gran lunga le capacità tecniche e legali di individuare e gestire tali contenuti.

In conclusione, questo episodio mi ha lasciato riflettere su come, nonostante tutto, dobbiamo accettare le innovazioni, anche quelle negative, e lavorare per impedirne l'abuso. Vi invito a condividere le vostre riflessioni su questo tema e, come sempre, vi ringrazio per l'ascolto. Ci vediamo al prossimo episodio, sperando di trovare qualcosa che mostri un lato migliore dell'umanità.