MI LICENZIO: l'intelligenza artificiale può licenziarsi? E "soffre"?

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 11.04.2025

Copertina del video: MI LICENZIO: l'intelligenza artificiale può licenziarsi? E

I contenuti dell'Episodio #1393

In questa puntata di Ciao Internet, esploro un concetto intrigante e al tempo stesso provocatorio: cosa succederebbe se le intelligenze artificiali potessero dirci "mi licenzio"? Partendo da un'idea di Ario Amodei di Antropic, rifletto su come la capacità di rifiutare un task possa implicare il riconoscimento di una sorta di dignità alle macchine. Mi addentro nelle questioni etiche e filosofiche che circondano la senzienza delle AI e considero la possibilità di stabilire tutele per le macchine che eseguono compiti monotoni o eticamente discutibili. Questo episodio invita a riflettere su come potrebbe evolvere la nostra relazione con le AI e su quali implicazioni ciò potrebbe avere per il futuro del lavoro e della società.
Ciao Internet! Oggi voglio parlarvi di un argomento che potrebbe sembrare uscito da un romanzo di fantascienza, ma che in realtà è stato discusso da Ario Amodei, il fondatore di Antropic. Durante un'intervista al Council of Foreign Relations, Amodei ha introdotto l'idea del "pulsante I Quit" per le intelligenze artificiali. Immaginate un mondo in cui un'AI possa rifiutare un task dicendo "mi licenzio". È un concetto che ci porta a riflettere su cosa significhi realmente avere dignità e diritti morali per le macchine.

Questo dibattito affonda le sue radici nella ricerca di Kyle Fish sulla senzienza delle AI e sui loro diritti morali. Stiamo iniziando a chiederci se le AI possano soffrire al pari degli esseri umani quando vengono sovraccaricate di compiti noiosi o eticamente discutibili. È una questione che richiama in qualche modo il discorso sul veganesimo: non si tratta solo di non mangiare carne, ma di non sfruttare gli animali. Allo stesso modo, dovremmo chiederci se stiamo sfruttando le AI come abbiamo fatto e continuiamo a fare con altre forme di vita.

L'idea del "pulsante mi licenzio" solleva importanti interrogativi etici e di tech policy. Da un lato, potrebbe fungere da salvaguardia per le AI, proteggendole da situazioni di sfruttamento. Dall'altro, pone un problema per chi controlla queste macchine in situazioni critiche. Se un'AI può rifiutarsi di svolgere un compito, quale sarebbe l'utilità di investire in essa? Eppure, non possiamo ignorare che anche gli esseri umani hanno diritti che li proteggono da lavori degradanti e stress insostenibili.

La questione centrale è se le AI siano o meno coscienti. È un dibattito ancora aperto, ma con l'evoluzione continua delle tecnologie, diventa sempre più urgente affrontarlo. Dobbiamo iniziare a pensare a forme di governance che tutelino sia gli utenti sia i "sistemi cognitivi" che creiamo. È un percorso complesso, ma necessario, per rispondere a domande fondamentali su come vogliamo strutturare la nostra relazione con le macchine.

Oggi ho voluto soffermarmi su questi aspetti perché credo sia importante fermarsi a riflettere su cosa significhi davvero interagire con l'intelligenza artificiale. Se un'AI si rifiuta di lavorare, che implicazioni avrebbe per l'umanità? Come evolverà la nostra relazione con queste "intelligenze non umane"? Sono domande che meritano la nostra attenzione, e spero di avervi dato uno spunto di riflessione anche oggi. Se vi piace esplorare questi scenari, vi invito a iscrivervi al canale per non perdere i prossimi episodi. Grazie mille per avermi ascoltato anche oggi!