DIELLA - Il “ministro anticorruzione” albanese: rivoluzione o solo uno show? #1462

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 15.09.2025

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In questa Puntata

L'Albania ha nominato Diella, un'intelligenza artificiale, come ministro simbolico per combattere la corruzione negli appalti pubblici. Questo approccio solleva interrogativi sulla sua efficacia, suggerendo che potrebbe trattarsi di una mossa di facciata piuttosto che di una soluzione reale. L'uso di AI in questo contesto potrebbe portare a nuove forme di corruzione o fungere da alibi per decisioni politiche controverse.
In Albania, il primo ministro Edi Rama ha presentato Diella, un'intelligenza artificiale, come ministro simbolico per combattere la corruzione negli appalti pubblici. L'obiettivo dichiarato è ambizioso: rendere il paese libero dalla corruzione in questo settore, un passo fondamentale per accelerare l'ingresso nell'Unione Europea. Diella era già un'assistente virtuale su una piattaforma governativa e ha gestito oltre un milione di pratiche per documenti ufficiali.

Tuttavia, la mossa è principalmente simbolica, dato che la Costituzione albanese richiede che i ministeri siano guidati da cittadini umani. Le reazioni sono contrastanti: l'opposizione la considera una pagliacciata anticostituzionale, mentre alcuni esperti vedono potenziale, a patto che il sistema sia programmato correttamente. Il cinismo è diffuso tra la popolazione, che teme che Diella possa essere usata come capro espiatorio per le continue pratiche di corruzione.

Il problema principale non riguarda la capacità dell'AI di analizzare i dati, ma la qualità dei dati stessi. Se Diella viene addestrata su dati storici corrotti, potrebbe semplicemente ottimizzare i pattern di corruzione esistenti. Questo fenomeno, noto come "garbage in, garbage out", è già stato osservato in altri contesti, come nel sistema di preselezione dei curriculum di Amazon, che alimentava pregiudizi.

Ci sono due scenari possibili: un'AI autonoma che perpetua la corruzione su larga scala, o un'AI supervisionata da umani, che sposta il punto di vulnerabilità a chi programma l'algoritmo. Questo solleva il rischio di "corruption washing", simile al "green washing", dove la neutralità apparente dell'AI viene usata per mascherare un sistema corrotto.

La vera lotta alla corruzione richiede trasparenza, volontà politica e una cultura della legalità, non soluzioni tecnologiche semplicistiche. Affidarsi a un ministro bot è una mossa di public relation più che di governance. L'esperimento albanese dovrebbe suonare come un campanaccio d'allarme, mostrando come l'AI possa creare narrazioni convenienti che nascondono problemi reali.