Durante il Lucca Comics and Games, Hideo Kojima, celebre per giochi come Metal Gear Solid, si incontra con il fumettista Zero Kalkari. Una foto di Kojima che tiene in mano "Kobain Calling", un fumetto di Zero Kalkari, diventa virale. Tuttavia, la foto viene rapidamente rimossa dai social di Kojima a causa di un'ondata di segnalazioni da parte di utenti turchi che accusano il fumetto di promuovere il terrorismo, dato che tratta la resistenza kurda contro l'ISIS, considerata terroristica dalla Turchia.
Zero Kalkari risponde con un video in cui chiarisce che l'iniziativa di scattare la foto è stata di Kojima e conclude con un riferimento a Metal Gear Solid, sottolineando l'ipocrisia della situazione. Questo episodio mette in luce come le piattaforme digitali possano essere usate come strumenti di censura attraverso attacchi coordinati, trasformando il pulsante di segnalazione in un'arma di controllo politico.
La reazione della Kojima Productions, che decide di rimuovere la foto per evitare complicazioni, rappresenta un esempio di gestione conservativa delle crisi. Al contrario, Zero Kalkari utilizza l'ironia e la cultura pop per sfidare la narrazione dominante, evidenziando la fragilità della sovranità digitale e la pressione che le piattaforme subiscono da parte di governi stranieri.
Questo evento solleva domande importanti sul ruolo delle piattaforme nel proteggere la libertà di espressione e sull'effetto deterrente che tali episodi possono avere su artisti e creatori di contenuti. Il Digital Services Act europeo cerca di affrontare queste sfide, ma resta incerto come verrà applicato. La vicenda dimostra che la tecnologia e le politiche digitali sono rilevanti per tutti, non solo per gli esperti del settore.
In questa Puntata
Una fotografia tra Hideo Kojima e Zero Kalkari diventa il centro di una crisi geopolitica sui social media. La foto, che include un fumetto controverso, viene rimossa a causa di un attacco coordinato, sollevando questioni sulla censura digitale e sulla libertà di espressione artistica. Zero Kalkari risponde con un video che ribalta la situazione, evidenziando la vulnerabilità delle piattaforme online alla manipolazione politica.