Il database di 200 milioni di votanti di Trump era online…

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 20.06.2017

Copertina del video: 194. Il database di 200 milioni di votanti di Trump era online…

I contenuti dell'Episodio #194

In questo episodio di Ciao Internet, esploro il fenomeno della propaganda algoritmica, una tecnica sofisticata utilizzata per influenzare le opinioni politiche attraverso l'uso di algoritmi e grandi database. Analizzo come questa metodologia sia stata utilizzata durante la campagna elettorale di Donald Trump, il ruolo dei dati personali e le implicazioni etiche e sociali che ne derivano. Inoltre, discuto i rischi associati alla disponibilità e all'uso di questi dati, sollevando domande sulla privacy e il futuro della democrazia.
Ciao Internet, oggi parliamo di un tema che sta diventando sempre più centrale quando discutiamo di propaganda: la propaganda algoritmica. Questo concetto si riferisce all'utilizzo di algoritmi per influenzare le opinioni di chi vota, basandosi su database estremamente accurati. Negli Stati Uniti, questo tipo di database è più facilmente accessibile rispetto all'Europa, e un esempio lampante è la campagna elettorale di Donald Trump, che ha fatto ampio uso del micro-targeting.

Ma cos'è il micro-targeting? Si tratta di una tecnica che raccoglie informazioni dettagliate sui votanti, come indirizzi di casa, account social, seggi d'appartenenza e abitudini online, per creare modelli predittivi sui loro comportamenti e opinioni politiche. Questi modelli aiutano a sviluppare campagne personalizzate per influenzare votanti indecisi o potenzialmente avversi, spingendo le loro opinioni in una direzione favorevole.

Dopo le elezioni americane, Facebook ha deciso di limitare il targeting su alcune categorie sensibili, come l'etnicità, a causa delle preoccupazioni sollevate da questi metodi. Il dibattito sulla creazione e l'uso di tali database è acceso da anni. Gli esperti di sicurezza sottolineano che il problema non è solo l'uso attuale, ma l'esistenza stessa di questi database, che potrebbero essere sfruttati per fini eticamente discutibili, come il targeting di nemici politici o il controllo etnico.

La questione è tornata di attualità grazie a un report di UpGuard, che ha rivelato come un database di votanti americani, contenente informazioni su quasi 200 milioni di persone, sia stato reso accessibile online. Questo database include dati sensibili come etnicità, religione e opinioni su politiche specifiche. L'accesso a tali dati è stato possibile grazie a società di targeting come Deep Root Analytics, che li utilizzano per inviare messaggi pubblicitari mirati.

Le implicazioni di avere un database così dettagliato sono enormi. Immaginate di poter fare propaganda solo sulle persone indecise o di poter attaccare le convinzioni dei sostenitori di un candidato avversario su una specifica policy. Questo metodo rappresenta una capacità di propaganda senza precedenti nella storia, dove si conosce esattamente cosa pensano i cittadini.

Il futuro di questi database è incerto. Non sappiamo chi abbia avuto accesso a queste informazioni o come potrebbero essere utilizzate in futuro. Il problema non è solo chi li usa oggi, ma il fatto che potrebbero esistere per sempre, con tutte le informazioni su votanti, religioni e opinioni politiche. In un contesto storico, i rastrellamenti durante il Terzo Reich furono facilitati da registri pubblici, e oggi potremmo trovarci di fronte al più grande registro pubblico della storia.

Quanto tempo ci vorrà prima che un database simile sia disponibile anche in Italia? Con le leggi attuali sulla privacy, sarebbe più complesso, ma non impossibile. E come sempre, grazie mille per avermi ascoltato e istote parati.