Mi trovo a SHA 2017, un evento che rappresenta il culmine della cultura hacker globale, con quasi 4000 partecipanti provenienti da tutto il mondo. SHA, acronimo di "Steel Hacking Anyways", è un camp hacker di dimensioni straordinarie, organizzato in ambasciate nazionali che fungono da punti di ritrovo e scambio culturale. Tra queste, l'Italian Hacker Embassy si distingue per l'organizzazione di una decina di talk, tutti di grande interesse e rilevanza.
L'evento offre un'opportunità unica per incontrare di persona individui che, solitamente, si conoscono solo attraverso schermi e tastiere. È un luogo dove la contaminazione di idee e la condivisione di esperienze sono all'ordine del giorno, permettendo a ciascun partecipante di sentirsi a casa, soprattutto per chi, come me, ha fatto dell'hacking una parte integrante della propria vita.
Durante il mio soggiorno in una tenda di cartone, rifletto sulle condizioni meteorologiche avverse che potrebbero presentarsi, tra il rischio di freddo intenso o caldo soffocante. Tuttavia, l'esperienza complessiva rimane estremamente gratificante, grazie alla possibilità di fare festa, chiacchierare e, soprattutto, di fare hacking insieme in un ambiente che incoraggia l'innovazione e la collaborazione.
SHA 2017 non è solo un evento, ma una vera e propria casa per la comunità hacker, un luogo dove ogni quattro anni ci si ritrova per celebrare la passione comune per l'hacking e per continuare a esplorare nuove frontiere tecnologiche. È un'esperienza che mi lascia sempre con un senso di appartenenza e gratitudine verso questa comunità vibrante e dinamica.

In questa Puntata
SHA 2017, il più grande camp hacker al mondo, riunisce quasi 4000 hacker da ogni parte del globo in un evento di contaminazione culturale e tecnologica. Tra talk stimolanti e incontri tra vecchi e nuovi amici, l'evento rappresenta un'occasione unica per esplorare nuove idee e rafforzare la comunità hacker in un contesto accogliente e familiare.