Ciao Internet! Oggi voglio parlarvi di un fenomeno di propaganda digitale che non riguarda la politica, ma è comunque estremamente interessante. Recentemente, ho notato una serie di articoli che girano insistentemente sulla rete, sostenendo che molte paste contengono prodotti cancerogeni, addirittura oltre i limiti di legge. Ma cosa c'è dietro queste affermazioni?
Innanzitutto, parliamo del glifosato, un essiccante utilizzato in alcune parti del mondo sui cereali. In Europa non può essere utilizzato sui cereali, ma su altri tipi di colture sì, il che porta comunque a una contaminazione del terreno attraverso la rotazione delle colture. Lo IARC inserisce il glifosato nel gruppo 2B delle sostanze probabilmente cancerogene, mentre il gruppo 1 include sostanze che sappiamo per certo essere cancerogene, come l'alcol etilico, l'amianto e le carni processate. È interessante notare che il glifosato è nella stessa lista delle carni rosse, il che già fa riflettere.
Ma su cosa si basa lo studio che ha generato tanto clamore? È stato pubblicato da una associazione di produttori, il cui presidente propone stranamente altri marchi di pasta che non superano questi livelli di glifosato. Inoltre, nessuna delle paste citate supera i limiti di legge; molte sono addirittura ben al di sotto della metà. Qui si insinua il dubbio: se un prodotto contiene sostanze cancerogene, ci aspettiamo che siano proibite o almeno dannose, invece anche la bistecca che abbiamo mangiato ne contiene. E per quanto riguarda i limiti di legge, questi sono superati solo se il prodotto è consumato da infanti, per i quali esistono prodotti specifici.
Ci troviamo di fronte a una manovra di propaganda, in questo caso black propaganda, per screditare alcuni brand a favore di altri, quelli citati dall'associazione. È paradossale dover rispondere a un'ondata di condivisioni di un contenuto che urla al pericolo per qualcosa che è tanto cancerogeno quanto la carne rossa. È evidente che qualcosa non torna nella comunicazione: non si tratta di politica, ma di spingere un'idea a tutti i costi.
Voi cosa ne pensate? Fatemelo sapere nei commenti, e se non siete ancora iscritti, questo è il momento giusto per farlo. Vi parlo cinque giorni alla settimana di come il web e la rete ci cambiano. Grazie mille per avermi ascoltato ed estote parati.

I contenuti dell'Episodio #284
In questo episodio di Ciao Internet, esploro il tema della propaganda digitale al di fuori del contesto politico, concentrandomi su un esempio recente che ha coinvolto la diffusione di notizie riguardanti la presunta presenza di sostanze cancerogene nella pasta. Discutiamo dell'uso del glifosato, delle sue implicazioni e della manipolazione delle informazioni per influenzare l'opinione pubblica.