Chatbot psicoterapeuti?

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 18.06.2018

Copertina del video: 395. Chatbot psicoterapeuti?

I contenuti dell'Episodio #395

In questo episodio di Ciao Internet, esploro l'affascinante mondo dei chatbot terapeutici, discutendo un articolo di Psychology Today che analizza l'ascesa dei robot terapisti. Condivido le mie riflessioni su come questi strumenti digitali possano offrire supporto psicologico e le potenziali implicazioni per il futuro della psicoterapia.
Ciao Internet, buon lunedì e buon inizio settimana a tutti. Durante il fine settimana, mi sono dedicato alla lettura, come faccio spesso, e ho scoperto un articolo davvero interessante su Psychology Today che voglio condividere con voi. L'articolo parla dell'ascesa dei robot terapisti, un argomento che trovo particolarmente affascinante.

Siamo ormai abituati ai chatbot utilizzati per il marketing, per la vendita o per la gestione delle relazioni con i clienti, ma qui parliamo di qualcosa di diverso: i chatbot terapeutici. Questi strumenti digitali, secondo l'articolo, vengono utilizzati per somministrare terapie per la depressione e i disturbi post-traumatici. Funzionano come un primo supporto, offrendo conforto e consigli a chi sente di avere problemi psicologici.

L'analisi clinica citata nell'articolo dimostra che una parte significativa dei soggetti che utilizzano questi bot terapeutici riscontra benefici, alcuni dei quali molto rilevanti. È interessante pensare a come questo tipo di sistema potrebbe essere integrato nella vita quotidiana, soprattutto considerando che molte persone trovano difficile aprirsi a un terapeuta umano. I robot terapisti possono essere disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e forniscono un supporto costante e immediato.

Uno dei bot che ho avuto modo di provare si chiama WowBot. È gratuito all'inizio, e poi richiede un abbonamento di circa trenta dollari al mese. Le integrazioni offerte da WowBot sono particolarmente utili per chi ha dimestichezza con l'inglese, poiché facilita la discussione di problemi personali. È chiaro che questi bot non possono sostituire un consulto professionale, e i loro creatori avvertono esplicitamente di non utilizzarli in caso di emergenze psicologiche gravi.

Tuttavia, credo che i bot possano costituire una parte significativa del futuro della psicoterapia, offrendo un punto di ingresso accessibile e utile per molte persone. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi: sareste disposti a interagire con un robot per questioni così personali? Trovo affascinante l'idea che un sistema inanimato, ma basato su algoritmi, possa fornire aiuto in tempo reale, ovunque ci si trovi.

Come sempre, queste sono le mie opinioni, e sono curioso di conoscere le vostre. Se non l'avete già fatto, vi invito a iscrivervi al mio canale e a seguire la pagina Facebook per non perdere i prossimi episodi. Condividete questo episodio con chi pensate possa trarne beneficio. Grazie mille per avermi ascoltato e vi auguro una buona settimana.