Nel 2014, Facebook ha acquisito WhatsApp per circa 19 miliardi di dollari, mantenendo inizialmente le due piattaforme separate. Tuttavia, ad agosto di quest'anno, Facebook ha iniziato a utilizzare i dati di WhatsApp per migliorare la profilazione degli utenti, unendo le informazioni delle due piattaforme. Questa mossa ha suscitato un acceso dibattito pubblico e una reazione negativa da parte degli utenti e dei garanti della privacy europei. In particolare, 48 garanti della privacy hanno inviato una lettera aperta al CEO di WhatsApp, chiedendo di sospendere la raccolta e l'utilizzo dei dati fino a quando non fosse chiaro che tali pratiche fossero legali secondo la legge europea. La Germania ha addirittura vietato a Facebook di utilizzare questi dati.
Recentemente, Facebook ha annunciato di aver smesso di utilizzare i dati di WhatsApp in Europa, almeno temporaneamente, fino a quando non saranno risolti i problemi legali. Questo rappresenta una vittoria per i diritti dei cittadini europei, dimostrando l'efficacia dello stato di diritto nel proteggere i dati personali dalle decisioni arbitrarie delle grandi aziende. Tuttavia, solleva anche preoccupazioni riguardo alla capacità delle aziende di integrare dati attraverso acquisizioni, un processo che potrebbe essere ostacolato da queste restrizioni, influenzando potenzialmente il valore delle acquisizioni stesse e i futuri investimenti.

In questa Puntata
Facebook ha deciso di interrompere l'associazione dei dati di WhatsApp con quelli della sua piattaforma in Europa, a seguito delle pressioni esercitate dai garanti della privacy europei. Questa decisione rappresenta un segnale positivo riguardo alla protezione dei dati personali, ma solleva anche questioni sulla futura capacità delle aziende di integrare dati attraverso acquisizioni.