I dark post sono un tipo di contenuto pubblicitario che non appare nel feed pubblico di un account social, ma viene mostrato solo a un target specifico selezionato. Questa caratteristica li rende estremamente utili per campagne mirate, poiché permettono di personalizzare il messaggio in base agli interessi e alle caratteristiche demografiche del pubblico. Ad esempio, è possibile creare post dedicati ai diritti degli animali per chi è sensibile a queste tematiche o post sui diritti dei lavoratori per chi è interessato a questo argomento. Inoltre, i dark post consentono di differenziare il contenuto per città, mostrando messaggi specifici per Milano, Torino, Bari o Napoli, dando l'impressione di una comunicazione altamente personalizzata.
Tuttavia, i dark post presentano anche rischi significativi. Un errore comune è non monitorare adeguatamente i commenti e le reazioni, il che può portare a un accumulo di feedback negativi, come insulti o critiche, che possono danneggiare l'immagine del brand o dell'organizzazione. Questo è esattamente ciò che è accaduto con una recente campagna del PD, dove la mancanza di controllo ha permesso la diffusione di commenti negativi, generando un effetto contrario a quello desiderato.
Quando si utilizzano i dark post, è fondamentale scegliere il target con attenzione. Se l'obiettivo è consolidare il consenso, il messaggio dovrebbe essere rivolto a chi è già incline a supportare la causa, sperando che questi individui condividano il contenuto con la loro rete, ampliando così la portata del messaggio. Al contrario, se l'obiettivo è attrarre nuovi sostenitori, è necessario essere pronti a gestire e moderare le reazioni avverse, per evitare che il messaggio si trasformi in un boomerang negativo.
In questa Puntata
I dark post rappresentano uno strumento pubblicitario potente ma rischioso, capace di raggiungere target specifici senza apparire nei feed pubblici. Utilizzati in modo strategico, possono personalizzare i messaggi per diversi gruppi demografici, ma se gestiti male, possono generare reazioni negative e amplificare messaggi indesiderati, come dimostrato da un esempio recente legato a una campagna del PD.