Essere o Apparire? Una guida di Personal Reputation!

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 14.02.2020

Copertina del video: 659. Essere o Apparire? Una guida di Personal Reputation!

I contenuti dell'Episodio #659

Ciao Internet, in questo episodio esploro una domanda che ricevo spesso: è meglio essere o apparire? Riflessioni sulla nostra reputazione online e su come costruire una narrazione efficace senza cadere nella trappola dell'apparenza.
Bentornati su Ciao Internet! Oggi voglio affrontare una questione che mi viene posta frequentemente, soprattutto da manager di un certo livello: "È meglio essere o apparire?" È una riflessione che tocca la nostra reputazione online e la percezione che gli altri hanno di noi. Se fossi costretto a scegliere, preferirei essere piuttosto che apparire. Tuttavia, il mondo digitale spesso premia più chi appare che chi è realmente. È una realtà triste che riflette un mondo che non funziona come dovrebbe.

Le persone formano opinioni sulle mie competenze principalmente basandosi su ciò che trovano online e su ciò che racconto. Se non condivido i miei progetti, gli eventi a cui partecipo o le problematiche che risolvo, un potenziale cliente può scoprirlo solo attraverso la mia azienda. Se l'azienda per cui lavoro racconta molto, posso permettermi di non raccontare me stesso. Tuttavia, per i professionisti o le piccole aziende, il personal brand è cruciale. Non condividere nulla può portare alla "truth decay", il decadimento della verità, dove ciò che non viene raccontato sembra non esistere.

In questo contesto, ci sono tre strategie che consiglio per raccontare efficacemente senza dover apparire a tutti i costi. La prima è che non è necessario raccontare le cose mentre accadono. Non siamo una televisione in diretta, possiamo prenderci il tempo di riflettere e raccontare con calma. Un esempio è Luca Lamesa, che racconta gli eventi a cui partecipa con un po' di ritardo, creando una narrazione continua senza la pressione del real time.

La seconda strategia è accorpare più eventi. Dino Amenduni, ad esempio, racconta le campagne elettorali in un flusso unico che accorpa vari momenti, fornendo una visione sincretica di ciò che è successo. Questo metodo è estremamente funzionale e permette di costruire una narrazione più completa.

Il terzo trucco è raccontare gli altri invece di voi stessi. Se siete a una conferenza, potete condividere ciò che hanno detto gli altri e poi, solo alla fine, aggiungere qualcosa su di voi. Questo vi permette di ottenere visibilità anche attraverso le persone che menzionate, entrando nella loro timeline e accedendo al loro pubblico.

Queste strategie offrono una via intermedia tra essere e apparire, che è quella che insegno in università: narrare in modo autentico e ponderato. Non è difficile, richiede solo un po' di pianificazione e riflessione su cosa vogliamo comunicare. E voi, cosa ne pensate? Fatemelo sapere!