736. Google, i tool di Fake News e la Verità

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 24.06.2020

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In questa Puntata

Google ha introdotto un nuovo servizio di fact-checking per le immagini, volto a contrastare la diffusione delle fake news. Questo strumento, insieme a nuove collaborazioni europee, mira a migliorare l'accuratezza delle informazioni online, ma solleva interrogativi su chi debba essere considerato custode della verità e su come definire la verità stessa in un contesto sempre più complesso e polarizzato.
Oggi esploro il tema delle fake news e delle iniziative recenti per contrastarle. Il 22 giugno, Google ha lanciato un servizio di FactCheck per Google Images, che etichetta le immagini adulterate con prove fornite da verificatori indipendenti. Questo strumento è disponibile anche attraverso un toolbox e un'API, consentendo l'integrazione in altri siti. Parallelamente, l'Unione Europea ha avviato una collaborazione con alcuni giornali, come Repubblica, per chiarire il fenomeno dell'infodemia, caratterizzato da un eccesso di informazioni spesso manipolate.

Queste iniziative rappresentano un passo avanti, ma non risolvono il problema alla radice. Spostano la responsabilità del fact-checking a entità esterne, senza definire chiaramente i criteri e gli standard per queste verifiche. Il rischio è di creare ulteriori divisioni, poiché la fiducia nel sistema di controllo può variare. Alcuni, infatti, vedono questi controlli come un tentativo di censura, alimentando teorie complottiste.

Il problema centrale è duplice: chi seleziona i custodi della verità e come si definisce la verità stessa. Mentre per alcune questioni, come le immagini adulterate, la verifica è semplice, per altre, più sottili e complesse, è difficile trovare un consenso. La verità è spesso socialmente negoziata e la sua definizione può influenzare la percezione della realtà futura. È essenziale che queste manovre siano trasparenti e che il dibattito su chi debba essere custode della verità sia aperto e pubblico.