Benvenuti a un nuovo episodio di Ciao Internet. Oggi vi parlo di una questione che mi sta particolarmente a cuore e che ha suscitato non poche polemiche: la sicurezza del sistema di votazione elettronica del Movimento 5 Stelle, noto come Rousseau. Avete mai pensato a quanto sia pericoloso affidarsi a sistemi informatici per qualcosa di cruciale come il voto democratico? Io sì, e i recenti eventi non fanno che confermare i miei timori.
Immaginate di trovarvi nel manicomio di Mondello, un luogo che ho scelto come metafora per descrivere lo stato attuale delle cose. Non è tanto per i letti disfatti o le ricette sparse, ma per l'orrore che aleggia, un orrore simile a quello che si nasconde dietro la facciata di Rousseau. Sapevamo già che la piattaforma non fosse sicura: il garante della privacy aveva già sanzionato il sistema con una multa di 50.000 euro nel 2019 per la mancata anonimità del voto. Ma la situazione è peggiorata.
Recentemente, un giornalista, Raffaele Angel, è riuscito a dimostrare quanto sia semplice manomettere il sistema di votazione. Non è stato un hacker esperto, ma un professionista con competenze informatiche superiori alla media ad aggirare le difese del sistema. Ha semplicemente utilizzato la modalità sviluppatore di Chrome per creare due identità diverse con lo stesso documento, partecipando alla votazione per Virginia Raggi. Questo non è solo un fallimento tecnico, ma un colpo alla credibilità stessa del sistema.
La reazione del Movimento 5 Stelle, come spesso accade, è stata quella di minimizzare e di promettere denunce. Davide Casaleggio ha dichiarato che i problemi erano già noti grazie a un penetration test, ma non ho potuto fare a meno di notare la loro scarsa comprensione delle dinamiche legali e della sicurezza informatica. Quando un problema viene scoperto, si dovrebbe controllare retroattivamente se è stato sfruttato, una prassi ignorata in questo caso.
E poi c'è la questione della notarizzazione. Come può un notaio certificare un processo informatico senza le conoscenze tecniche necessarie? È come dire che una casa è sicura perché la porta principale è chiusa, ignorando le finestre aperte. La blockchain, per chi se lo stesse chiedendo, non avrebbe risolto nulla. Il problema non è la registrazione del voto, ma l'identificazione di chi vota.
Dobbiamo chiederci: è davvero possibile avere un sistema di voto elettronico sicuro, anonimo e segreto con la tecnologia attuale? Secondo me, no. E lo dimostrano le esperienze passate, dove esperimenti di voto elettronico più avanzati di Rousseau sono falliti sotto stress test accurati.
In questa puntata non voglio solo puntare il dito, ma anche riflettere su cosa ci riserva il futuro. La libertà di informazione e il diritto di cronaca sono fondamentali e devono essere tutelati, come dimostra la storia di Raffaele Angel. E mentre il Movimento 5 Stelle continua a difendere un sistema che mostra più falle di un colabrodo, noi dobbiamo pensare a proteggere quel baluardo della democrazia che è il voto.
In conclusione, spero che questa follia digitale possa finire presto, e che possiamo trovare modi più sicuri e affidabili per esercitare il nostro diritto di voto. Grazie per avermi ascoltato, e state parati.

I contenuti dell'Episodio #752
In questo episodio di Ciao Internet, vi porto a riflettere su un tema delicato e controverso: la sicurezza del sistema di votazione elettronica del Movimento 5 Stelle, conosciuto come Rousseau. Attraverso un'analisi dettagliata di recenti vulnerabilità scoperte, esploro le implicazioni della sicurezza informatica e della democrazia digitale, mettendo in luce le criticità e le reazioni istituzionali.