Armine Harutyunyan è brutta » Bellezza, Core Values e Costrutti Sociali

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 29.08.2020

Copertina del video: 753. Armine Harutyunyan è brutta » Bellezza, Core Values e Costrutti Sociali

I contenuti dell'Episodio #753

In questo episodio di "Ciao Internet", affrontiamo il tema complesso e controverso della bellezza e di come le campagne mediatiche moderne tentino di ridefinirlo. Parlo di come la scelta di modelli non convenzionali da parte di brand come Gucci e Calvin Klein, pur con l'intento di promuovere inclusività e diversità, possa risultare problematica quando si tenta di imporre nuovi standard di bellezza in modo top-down. Analizzo gli errori strategici nel cercare di sostituire i valori fondanti di una società con nuove percezioni, sottolineando l'importanza di un approccio che privilegi l'inclusione di nuovi ideali senza polarizzare ulteriormente le opinioni.
Ciao internet! Oggi affrontiamo un argomento che ha fatto molto discutere: la bellezza, o meglio, il concetto di bellezza che alcuni brand stanno cercando di ridefinire attraverso le loro campagne pubblicitarie. Partiamo dall'esempio di Armin Rottugnan, una modella armena selezionata da Gucci, che rappresenta un'idea di bellezza anticonvenzionale. Nonostante i miei gusti personali non la trovino esteticamente attraente, la questione non si riduce solo a opinioni personali. Stiamo parlando di un tentativo, da parte di aziende come Gucci e Calvin Klein, di imporre una nuova estetica che si discosta dai canoni tradizionali. Parliamo anche di Yari Jones, una modella plus size e di colore, rappresentante di Calvin Klein durante il Pride, che ha suscitato reazioni contrastanti.

Per comprendere meglio questi fenomeni, facciamo un passo indietro e torniamo al 1949 con "Il secondo sesso" di Simone de Beauvoir, che dichiarava che non esiste un modo unico in cui una donna dovrebbe essere. Le regole sociali cambiano nel tempo e con esse i canoni di bellezza. Tuttavia, il problema sorge quando queste nuove visioni vengono imposte dall'alto, creando una polarizzazione tra chi si sente attaccato nei propri valori e chi percepisce queste imposizioni come un progresso necessario.

Il concetto chiave che voglio sottolineare è la differenza tra "invece" e "anche". Quando si tenta di sostituire un ideale affermando un nuovo modello come l'unico accettabile, si genera resistenza e conflitto. Il cambiamento delle percezioni non può avvenire attraverso uno shock culturale imposto. Questo tipo di strategia rischia di fallire, specialmente in un'epoca di grandi polarizzazioni come la nostra.

Nella mia esperienza, lavorando in aziende che si occupano di modificare percezioni, so che è possibile farlo, ma richiede tempo e un approccio che non ignori i valori fondanti delle persone. La comunicazione deve essere inclusiva e non divisiva, adottando un approccio che aggiunga nuovi ideali senza cancellare quelli esistenti. Proporre un nuovo standard come un "anche", piuttosto che un "invece", permette un'integrazione più pacifica e rispettosa delle diversità.

L'errore strategico fatto dai brand come Gucci e Calvin Klein è stato quello di non aver affiancato la nuova idea di bellezza a quella tradizionale, ma di averla proposta come sostitutiva. Questo ha portato a una reazione violenta da parte di chi si è sentito minacciato nei propri valori. La confusione generata da questa comunicazione discordante ha portato a paura e, di conseguenza, a una risposta violenta.

Quindi, cosa avrei fatto diversamente? Avrei promosso una strategia basata sul valore, che rispetti e includa, invece di sostituire. Avrei cercato di allargare il concetto di bellezza, non di restringerlo a un nuovo canone imposto. La chiave sta nel proporre l'aggiunta di nuovi ideali senza cancellare quelli esistenti, creando una narrazione inclusiva e positiva.

E voi? Cosa ne pensate di queste campagne? Sono curioso di sapere la vostra opinione! Io sono Matteo Flora e vi parlo di algoritmi e regole che governano macchine ed umani sui social. Mi trovate su YouTube, Facebook, sul podcast, su Telegram, sulla newsletter. Trovate tutti gli indirizzi al sito www.matteoflora.com. Grazie mille per avermi ascoltato.