767. Una Lezione sul Revenge Porn per giornalisti e policymakers, con PermessoNegato.it

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 25.09.2020

Copertina del video: 767. Una Lezione sul Revenge Porn per giornalisti e policymakers, con PermessoNegato.it

In questa Puntata

L'episodio esplora il fenomeno del revenge porn, analizzando le sue cause, le dinamiche sociali e tecnologiche che lo alimentano, e le soluzioni legali e tecniche per contrastarlo. Viene sottolineata l'importanza di un cambiamento culturale nella percezione della nudità e della sessualità, accanto all'implementazione di tecnologie come il fingerprinting per prevenire la diffusione non consensuale di immagini intime.
Nel corso dell'episodio, ho affrontato il tema complesso e delicato del revenge porn, un fenomeno che si è amplificato con l'evoluzione tecnologica e la diffusione dei social media. Ho spiegato che una delle cause principali del revenge porn è la facilità con cui oggi possiamo produrre e condividere contenuti intimi, grazie alla tecnologia avanzata dei nostri dispositivi mobili. Tuttavia, la vera radice del problema risiede nella mancanza di consenso nella diffusione di queste immagini.

Ho illustrato come il fenomeno sia stato amplificato dai media e dai servizi televisivi, che talvolta hanno contribuito alla sua diffusione involontaria rendendo noti i nomi dei gruppi online coinvolti. Questo ha portato a un aumento esponenziale del numero di utenti coinvolti nei gruppi di condivisione di contenuti intimi non consensuali, evidenziando l'effetto Streisand, dove il tentativo di censurare o bloccare una notizia ne aumenta la diffusione.

Ho discusso l'importanza di un approccio legale e tecnologico per combattere il revenge porn. Legalmente, molte persone non sono consapevoli che la diffusione non autorizzata di immagini intime è un reato, e spesso non sanno come agire. Tecnologicamente, strumenti come il fingerprinting, che permette di identificare e bloccare la diffusione di contenuti specifici, possono essere cruciali. Tuttavia, ho anche sottolineato che tali tecnologie possono essere utilizzate in modo improprio da governi autoritari per censurare contenuti scomodi.

La soluzione a lungo termine risiede in un cambiamento culturale nella percezione della nudità e della sessualità, e nell'educazione all'affetto e al rispetto reciproco. È fondamentale che i giornalisti e gli educatori raccontino queste storie in modo responsabile, evitando di generare ulteriore sensazionalismo. Ho proposto l'idea di una carta simile alla Carta di Treviso, che regolamenti il modo in cui i media trattano questi argomenti, per evitare di alimentare ulteriormente il fenomeno.