Direttiva Copyright & Giornalismo

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 19.01.2021

Copertina del video: 801. Direttiva Copyright & Giornalismo

I contenuti dell'Episodio #801

Ciao Internet! In questo episodio, vi racconto delle nuove direttive europee sul copyright, con un focus particolare sull'impatto che hanno sui giornalisti e sulle piattaforme digitali. Dopo aver partecipato a un corso con l'ordine degli avvocati, mi sono ritrovato a riflettere su queste norme che, a mio avviso, non sembrano affatto a favore dei giornalisti. Parliamo insieme di equo compenso, diritti connessi e del ruolo centrale che Google e i social media giocano nel veicolare le notizie. Vi invito a scoprire con me le sfide e le opportunità che queste direttive portano con sé.
Ciao Internet, sì, ho un nuovo studio di registrazione perché a casa non riesco a gestire tutto con il dovuto silenzio. Oggi ho terminato un corso sulla nuova direttiva europea relativa al copyright, in particolare per le news, in collaborazione con l'ordine degli avvocati. Ho sentito davvero tante opinioni diverse su questo argomento, e mi piacerebbe condividerle con voi. Molti pensano che queste direttive siano a favore dei giornalisti, ma io non sono così convinto, e voglio spiegarvi il perché.

Le nuove norme, a livello di direttiva europea, mirano a regolare il copyright e hanno destato molta preoccupazione tra i giganti della rete, che temevano potesse distruggere l'internet come lo conosciamo. Tuttavia, la rete è ancora viva, seppur con qualche problema tecnico. Uno dei punti cruciali è l'equo compenso o diritto connesso per chi scrive articoli. In pratica, oltre al compenso per il diritto d'autore tradizionale, viene concesso un diritto connesso che le grandi piattaforme come Google devono corrispondere agli editori e, indirettamente, ai giornalisti quando estraggono contenuti.

Un caso interessante è stata l'implementazione di queste norme in Francia, dove Google News ha inizialmente rimosso i contenuti, mostrando solo titoli e link, a meno che i giornali non accettassero di cedere i diritti gratuitamente. Questo ha portato a un crollo del 50% del traffico e delle revenue pubblicitarie per i giornali francesi. Questo perché la maggior parte delle persone accede alle notizie attraverso i social media o Google, piuttosto che direttamente dai siti dei giornali.

La direttiva lascia margine per l'uso di sistemi automatici da parte di piccoli produttori di contenuti, come me. Tuttavia, avviso i giornalisti che potrebbero non ricevere nulla, poiché la contrattazione dei diritti sarà probabilmente gestita da enti collettivi, come avviene per i diritti audiovisivi. Anche chi copia un articolo da una fonte come Ansa potrebbe trovarsi in difficoltà, dato che la direttiva rafforza la tutela dei contenuti.

È preoccupante che nessuno stia prendendo provvedimenti per garantire che Google o Facebook non possano semplicemente eliminare una fonte di notizie per evitare di pagare i diritti. Chi non si adegua rischia di perdere fino al 50% del traffico. Inoltre, non vedo un reale dialogo sulla pluralità delle informazioni e sulla creazione di valore.

In Italia, la direttiva è stata discussa in parlamento, ma non è ancora chiaro chi gestirà il collezionamento dei diritti. Dobbiamo riflettere su queste questioni e discuterle più a fondo, prima che la direttiva venga pienamente adottata. Non si tratta solo di soldi, ma di garantire la diversità delle informazioni.

Vi invito a esplorare la direttiva sul copyright e le sue implementazioni nazionali, e a rimanere curiosi. Ne riparleremo sicuramente nei prossimi episodi. Io sono Matteo Flora, esperto di sicurezza informatica, e vi ringrazio per avermi ascoltato. Estote parati.