Antonella: la challenge, i social, il suicido. Ne parliamo - per una volta - davvero?

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 28.01.2021

Copertina del video: 804. Antonella: la challenge, i social, il suicido. Ne parliamo - per una volta - davvero?

I contenuti dell'Episodio #804

In questo episodio di Ciao Internet affronto un tema tanto delicato quanto complesso: il suicidio di una bambina di dieci anni. Attraverso una narrazione che stravolge la prospettiva comune, mi interrogo su come i media e la società affrontano eventi tragici come questo, spesso concentrandosi su aspetti superficiali e tralasciando questioni fondamentali. Analizzo il ruolo dei social network, la responsabilità collettiva e la nostra capacità di empatia, cercando di capire come possiamo prevenire tragedie simili in futuro.
Parlare del suicidio di una bambina di dieci anni, anche per chi è diversamente empatico come me, è complesso. Ho iniziato a riflettere su una storia che, sebbene non collegata al fatto, mi ha fatto pensare: una bambina, Martina, si trova sola, al freddo e lontana da casa. Cerca un rifugio e, senza saperlo, cade in un pozzo artesiano. I giornali si scatenano: chi doveva sorvegliare, chi doveva mettere in sicurezza quel luogo? Ma io mi chiedo: cosa ci faceva Martina lì, da sola, al buio?

Analizzando la situazione della piccola di cui parlano i giornali, si dice che sia morta per asfissia durante una challenge. Ma questo fenomeno non trova conferme, nonostante i numerosi account social della bambina. La narrazione giornalistica sembra cercare un colpevole più che comprendere la realtà. Mi trovo spaesato di fronte alla superficialità con cui si affrontano certe tematiche digitali, anche da parte di esperti.

La challenge, se mai esistita, è stata rilanciata dai media, ignorando i fenomeni di emulazione che queste narrazioni possono innescare. Ci si concentra su TikTok e sui limiti di età non rispettati, ma il problema è sistemico e riguarda tutti i social. La bambina non era sola online: aveva un pubblico, eppure nessuno ha segnalato nulla. Non voglio colpevolizzare i genitori, perché il loro errore è indotto da un pregiudizio cognitivo: il choice supportive bias. Si accetta come normale ciò che è socialmente negoziato come tale, senza alzare la guardia.

Stiamo normalizzando comportamenti che non dovrebbero essere normali, perché mancano le competenze per gestire certe pressioni cognitive a quell'età. È inquietante che nessuno abbia segnalato la presenza di una bambina sui social, mentre una giovane libraia su Instagram è stata chiusa per un articolo che sottolineava la sua età. Forse la colpa maggiore è di chi passa accanto senza fare nulla.

Tornando a Martina, quanti passanti l'hanno vista nel suo vagare solitario e non hanno fatto nulla? Abbiamo perso la capacità di chiederci se qualcuno ha bisogno di aiuto. Questo caso mi spinge a guardare i social in modo diverso, a segnalare ciò che non va. È una lezione di empatia che dobbiamo imparare, per non voltare mai più le spalle a chi potrebbe essere in difficoltà. Io sono Matteo Flora, questo è Ciao Internet, e vi invito a stare attenti.