Le Urla e la Strategia di Beppe Grillo per sviare l'attenzione da Ciro Grillo ed attaccare

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 20.04.2021

Copertina del video: 839. Le Urla e la Strategia di Beppe Grillo per sviare l'attenzione da Ciro Grillo ed attaccare

I contenuti dell'Episodio #839

In questo episodio di Ciao Internet, mi immergo in un'analisi critica della strategia di comunicazione adottata da un noto partito politico italiano. Esploro le incongruenze tra il giustizialismo passato e il recente garantismo, scaturito da un caso giudiziario che coinvolge una figura di rilievo. Parlo di come i media siano stati manipolati e di come la narrativa sia stata distorta per servire interessi particolari. Vi svelo i meccanismi dietro queste manovre e come esse influenzano la nostra percezione della realtà.
Ciao amici e benvenuti a un nuovo episodio di Ciao Internet. Oggi voglio portarvi attraverso una riflessione su un tema che sta facendo molto discutere: la strategia di comunicazione di un partito politico italiano che, dopo essere stato per anni un paladino del giustizialismo, sembra aver abbracciato il garantismo. Tutto ciò è emerso in maniera lampante in seguito a un caso giudiziario che coinvolge il figlio di uno dei suoi leader, Beppe Grillo.

Inizio con un breve excursus su come questo partito si sia storicamente posizionato: gridando allo scandalo, chiedendo dimissioni immediate a fronte di avvisi di garanzia e scagliandosi contro figure pubbliche come nel caso di Bibbiano e del sindaco Marino. Tuttavia, lo scenario cambia drasticamente quando le accuse toccano da vicino il loro leader. La narrazione si sposta verso un garantismo esasperato, forse per proteggere il figlio Ciro Grillo dalle accuse di stupro.

Questa trasformazione non è solo una questione di coerenza politica, ma rappresenta anche una lezione magistrale di strategia comunicativa. La mossa del partito è stata quella di distogliere l'attenzione dal caso giudiziario in sé, concentrandola invece sulla figura di Beppe Grillo. Questo shift ha permesso di abbassare il livello di interesse mediatico sul reato imputato e di spostarlo sulla reazione del leader, una tecnica comunicativa ben collaudata.

Colpisce come i media siano caduti in questa trappola, amplificando la voce di Grillo e lasciando in secondo piano la presunta vittima. È qui che voglio portarvi a riflettere: su come queste dinamiche mediatiche influenzano la percezione pubblica, su come le vittime di reati sessuali possano sentirsi ulteriormente marginalizzate. Il victim blaming diventa un'arma potente in questo contesto, sollevando dubbi sulla credibilità della vittima e rafforzando la posizione difensiva del partito.

Nel mio racconto, metto in luce anche il ruolo di figure chiave all'interno del partito, come Paola Taverna, e di come il loro cambiamento di approccio sia emblematico di una strategia più ampia. Tutto ciò ci porta a chiederci: quanto siamo influenzati da queste narrazioni? E quanto siamo disposti a mettere in discussione ciò che ci viene presentato?

Concludo invitandovi a riflettere criticamente su questi eventi e a non cadere nella rete di manipolazioni mediatiche. La giustizia deve fare il suo corso, ma è fondamentale mantenere l'attenzione su entrambe le parti coinvolte, senza lasciarci influenzare da strategie di distrazione di massa. Grazie per avermi seguito in questo viaggio attraverso le pieghe della comunicazione politica.