Ciao Internet, oggi affrontiamo un tema che mi sta particolarmente a cuore: la trasparenza e l'etica nell'uso dei dati personali. Parliamo dell'applicazione IoApp, sviluppata dal Ministero dell'Innovazione e dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale, e delle problematiche emerse in seguito a un provvedimento del Garante della Privacy. Il Garante ha rilevato diverse criticità nel funzionamento dell'app, in particolare la presenza di traccianti che raccolgono dati sensibili degli utenti. La risposta del Ministero è stata una smentita, ma questa non regge di fronte ai fatti.
Iniziamo col dire che i traccianti identificati, come Google Firebase Analytics e Mixpanel, non sono una novità. Già nell'aprile del 2020 erano stati individuati da esperti come Christian Bernieri. Questi traccianti raccolgono dati dettagliati sui comportamenti degli utenti, dati che possono rivelare molto di più di quanto si possa pensare, dalla velocità di digitazione alla capacità di identificare caratteristiche personali come la dislessia o il daltonismo. Questi dati, sebbene aggregati, non sono affatto anonimi. Il problema si aggrava ulteriormente considerando che i dati sono trasferiti a provider fuori dall'Unione Europea, in violazione delle norme GDPR, aggravate dalla sentenza Schrems II.
Ma la parte più inquietante è l'assenza di trasparenza e controllo da parte dell'utente. Non esiste un'opzione per disabilitare i traccianti o per rifiutare la raccolta di dati, una pratica comune in altre piattaforme e sistemi operativi. Questo è un grave segnale di mancata etica nella gestione dei dati personali. Il comunicato congiunto di Pago.pia e del Ministero cerca di minimizzare il problema, ma in realtà conferma indirettamente le criticità sollevate dal Garante. La dichiarazione che l'app è sicura e affidabile non convince e mostra un tentativo maldestro di sviamento.
In sintesi, ciò che emerge è un quadro preoccupante di come i dati personali vengono gestiti e di come le istituzioni rispondono alle critiche. È fondamentale che venga ripristinata la fiducia attraverso azioni concrete e trasparenti. Mi auguro che ci siano conseguenze per chi ha gestito in modo inadeguato questa situazione, e soprattutto che si prenda coscienza del danno che una comunicazione scorretta può arrecare alla fiducia dei cittadini. Invito tutti voi a riflettere su questi temi e a condividere questo episodio con chi può essere interessato.

I contenuti dell'Episodio #864
In questo episodio di Ciao Internet, mi concentro su un problema serio che riguarda la trasparenza e la correttezza dell'applicazione IoApp, sviluppata dal Ministero dell'Innovazione e dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale. Analizzo le note critiche mosse dal Garante della Privacy sull'app e come queste siano state smentite in modo fuorviante dal Ministero. Discutiamo dei traccianti presenti nell'app e del loro impatto sulla privacy degli utenti. È un episodio che mette in luce l'importanza della trasparenza e della responsabilità nell'uso dei dati personali.