864. IOApp: il provvedimento del Garante e tutte le bugie di Colao

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 11.06.2021

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Il Ministero dell'Innovazione e il Dipartimento per la Trasformazione Digitale sono al centro di una controversia riguardante l'applicazione IoApp, accusata di utilizzare traccianti senza trasparenza. Il Garante per la Privacy ha emesso un provvedimento correttivo, rivelando la presenza di tracker che raccolgono dati sensibili e li trasferiscono a paesi extra UE, in violazione delle normative GDPR. Nonostante le smentite del Ministero, le preoccupazioni sulla privacy degli utenti restano elevate.
In questo episodio, esploro le problematiche legate all'applicazione IoApp, sviluppata per gestire servizi statali come il cashback. Il Garante per la Privacy ha rilevato l'utilizzo di traccianti come Google Firebase Analytics, Mixpanel e Instabug, che monitorano l'attività degli utenti in modo invasivo. Questi strumenti raccolgono dati dettagliati, come il modo in cui gli utenti digitano o interagiscono con l'app, informazioni che potrebbero essere usate per dedurre caratteristiche personali come età o genere.

Christian Bernieri, esperto di privacy, ha scoperto che questi tracker non solo raccolgono dati senza il consenso esplicito degli utenti, ma li trasferiscono anche a paesi terzi, come gli Stati Uniti e l'India, dove le protezioni GDPR non sono garantite. Questo solleva gravi preoccupazioni, soprattutto alla luce della sentenza Schrems II, che limita il trasferimento di dati verso paesi con standard di protezione inadeguati.

Il Ministero dell'Innovazione ha risposto alle critiche con un comunicato che tenta di minimizzare la gravità della situazione, sostenendo che i dati trasferiti non sono particolarmente sensibili. Tuttavia, la loro dichiarazione appare come un'ammissione implicita del problema, poiché riconosce l'esistenza dei tracker ma nega la gravità delle implicazioni. Questa risposta ha sollevato ulteriori dubbi sull'etica della comunicazione del Ministero e sulla loro trasparenza nei confronti dei cittadini.

La questione centrale è la mancanza di opzioni per gli utenti di disabilitare questi traccianti, un diritto fondamentale secondo le normative sulla privacy. Anche se i traccianti potrebbero essere giustificati per migliorare il servizio, la loro implementazione senza un consenso chiaro e la possibilità di opt-out è inaccettabile. L'episodio si conclude con un appello a una maggiore responsabilità e trasparenza da parte delle istituzioni, sottolineando l'importanza di proteggere la privacy degli utenti in un'era digitale sempre più complessa.