Benvenuti a tutti a questo speciale di "Ciao Internet". Oggi affronterò un argomento di grande rilevanza e delicatezza: lo scandalo Pegasus. Nessuno ha ancora trovato un modo per creare un software di intercettazione che colpisca solo i "cattivi", e di recente l'Italia è stata investita dall'abuso dei cosiddetti "captatori informatici", strumenti noti per essere utilizzati anche contro giornalisti e avvocati difensori.
Pegasus, un programma sviluppato dalla NSO Group israeliana, è stato scoperto sui dispositivi di numerosi attivisti e giornalisti in tutto il mondo, sollevando un polverone a livello internazionale. Il caso è venuto alla luce grazie al lavoro di Forbidden Stories, un collettivo di giornalismo investigativo che ha ottenuto una lista di 50.000 numeri di telefono, potenziali bersagli di Pegasus. Questa scoperta, confermata da Citizen Lab, ha portato a una vasta collaborazione internazionale con media come il Guardian e il Washington Post per identificare i titolari di questi numeri.
Tra i bersagli ci sono migliaia di giornalisti e attivisti, con almeno 10 capi di Stato. Amnesty International ha condotto un'indagine forense su una parte di questi dispositivi, scoprendo che il captatore è molto più complesso e potente di quelli conosciuti in passato. Il software permette un'installazione "zero click", sfruttando vulnerabilità non ancora note ai produttori, come quelle di iMessage. Inoltre, il Trojan può essere installato tramite "network injection", obbligando i fornitori di servizi di rete a reindirizzare le connessioni.
Ho avuto il piacere di discutere con Raffaele Angius, giornalista investigativo, che ha condiviso il suo punto di vista sulla minaccia che Pegasus rappresenta per la sicurezza delle fonti giornalistiche. Secondo Raffaele, è cruciale che i giornalisti migliorino le loro pratiche di sicurezza digitale per proteggere le loro fonti, un tema che purtroppo non sempre viene affrontato con la dovuta attenzione.
In Italia, la regolamentazione dei captatori è stata oggetto di modifiche e discussioni, con implicazioni legali complesse che abbiamo esplorato con l'avvocato Nicole Monte. La normativa italiana prevede garanzie per prevenire abusi, ma l'uso indiscriminato di questi strumenti rimane una preoccupazione, come evidenziato dal caso di Trapani.
In conclusione, le domande su chi sorveglia i sorveglianti e come vengono normate queste tecnologie sono più pressanti che mai. La minaccia non è solo tecnica, ma coinvolge la sfera dei diritti umani e della privacy. Vi invito a riflettere su queste tematiche e a condividere questa puntata con chi potrebbe essere interessato. Continuate a seguirmi per altri approfondimenti, e come sempre, grazie per avermi ascoltato e restate parati.

I contenuti dell'Episodio #875
In questo episodio speciale di "Ciao Internet", mi addentro nel mondo complesso e preoccupante delle intercettazioni digitali, focalizzandomi sullo scandalo Pegasus. Questo software, sviluppato dalla società israeliana NSO Group, ha permesso intercettazioni su larga scala di giornalisti, attivisti e persino leader politici in tutto il mondo. Scopriamo insieme come queste pratiche invasive minacciano la libertà e la sicurezza globale, e discutiamo con esperti del settore sulle implicazioni legali e morali di tali tecnologie.