892. Barbara #Palombelli sul #femminicidio ha perfettamente ragione, eppure sbaglia...

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 17.09.2021

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In questa Puntata

Barbara Palombelli ha sollevato una controversa questione riguardo ai femminicidi, suggerendo che le vittime possano aver provocato le loro aggressioni. Questo episodio esplora la legittimità di tali domande, evidenziando come il framing delle domande possa influenzare la percezione pubblica e sottolineando l'importanza di una comunicazione consapevole in contesti polarizzati.
Recentemente, Barbara Palombelli ha fatto un'affermazione che ha suscitato molte polemiche, chiedendosi se le donne vittime di femminicidio potessero aver fatto qualcosa per provocare i loro assassini. In questo episodio, analizzo perché, sebbene la domanda possa sembrare legittima, il modo in cui viene posta può portare a fraintendimenti e giustificazioni inaccettabili.

La domanda di Palombelli richiama una vecchia e pericolosa abitudine di colpevolizzare le vittime, simile a quando si chiedeva alle vittime di stupro se avessero "cercato" la violenza attraverso il loro comportamento o abbigliamento. Le statistiche dimostrano che attribuire la colpa alle vittime è un errore, poiché la probabilità che tutte le vittime abbiano provocato i loro aggressori è irrilevante. Inoltre, anche se ci fosse stata una provocazione, non giustificherebbe mai un omicidio.

Quando si comunica in contesti polarizzati, è fondamentale considerare come le parole possano essere strumentalizzate. Una domanda mal formulata può rafforzare pregiudizi cognitivi e distorcere la percezione pubblica. Ad esempio, chiedere a una persona transgender se si sente ancora come il sesso assegnato alla nascita può influenzare la risposta e perpetuare stereotipi errati.

Il framing delle domande è cruciale: una domanda posta male può portare a risposte predefinite, compromettendo la comprensione del fenomeno. In contesti mediatici, come un talk show, una domanda controversa può essere estrapolata e strumentalizzata, portando a fraintendimenti e polarizzazioni ulteriori.

In conclusione, mentre la domanda di Palombelli può essere vista come legittima, il modo e il contesto in cui è stata posta la rendono un errore di comunicazione. In un ambiente mediatico polarizzato, è essenziale formulare domande e argomentazioni in modo che non perpetuino stereotipi dannosi o giustifichino comportamenti inaccettabili.