Perché dico che in Italia la colpa del RevengePorn è dei giornalisti...

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 12.11.2021

Copertina del video: 915. Perché dico che in Italia la colpa del RevengePorn è dei giornalisti...

I contenuti dell'Episodio #915

In questo episodio di "Ciao Internet", mi immergo in una discussione profonda e complessa sulla pornografia non consensuale, comunemente conosciuta come revenge porn. Condivido la mia esperienza come presidente di Permesso Negato, un'associazione che assiste le vittime di questo fenomeno. Esploro le sfide legate alla sensibilizzazione dei produttori di contenuti e le difficoltà nel normare l'uso delle piattaforme digitali. Attraverso esempi e dati, evidenzio le problematiche legate al victim blaming e all'educazione all'empatia, sottolineando l'importanza di un giornalismo responsabile.
Buongiorno a tutti e bentrovati. Oggi vi parlo con il cappello di presidente di Permesso Negato, un'associazione che si occupa di tutelare le vittime di pornografia non consensuale, comunemente noto come revenge porn. Dal 2019, abbiamo gestito quasi 4.000 casi e quest'anno prevediamo di affrontarne circa 1.500, con un rapporto di genere di 60% donne e 40% uomini, sfatando il mito che si tratti solo di giovani donne. Forniamo assistenza legale e tecnologica e collaboriamo con legislatori per sviluppare politiche di contrasto.

La rete ha trasformato tutti in produttori di contenuti, eliminando il ruolo del gatekeeper tradizionale come il giornalista. Questo ha complicato il panorama, rendendo difficile normare l'uso delle piattaforme digitali e spiegare ai produttori di contenuti le conseguenze delle loro azioni. È particolarmente arduo quando si tratta di pornografia non consensuale, un campo in cui il victim blaming è ancora diffuso. L'idea di "my body, my rules" è difficile da accettare per molti e non è ben compresa dal pubblico.

Spesso si sente parlare di rimedi di buon senso, ma questi non funzionano perché sono basati su un passato che non esiste più. Le tecnologie evolvono rapidamente e il buon senso non riesce a tenere il passo. Molti problemi derivano da una scarsa consapevolezza delle conseguenze delle azioni, come il classico "microfono aperto" in cui un commento privato diventa pubblico, causando danni irreparabili.

Con Permesso Negato, affrontiamo le problematiche della pornografia non consensuale. Spesso il nostro lavoro è di contenimento piuttosto che risolutivo, poiché bloccare la diffusione dei contenuti è difficile. Le piattaforme a volte non rispondono abbastanza rapidamente, il che può avere conseguenze devastanti. Per ridurre il danno, è essenziale un'educazione all'empatia e all'affettività, poiché molte persone non capiscono l'impatto delle loro azioni.

Un problema significativo è il ruolo del giornalismo. In Italia, l'espansione dei gruppi di revenge porn su piattaforme come Telegram è spesso stimolata da articoli di giornale che, pur denunciando il fenomeno, finiscono per pubblicizzare i gruppi stessi. Questo cattivo giornalismo amplifica il problema, rendendo la penna del giornalista un'arma potente quanto un telefono con una fotocamera.

In sintesi, è fondamentale riflettere sulla responsabilità che accompagna il potere dei media. In questo episodio, ho cercato di evidenziare come una maggiore consapevolezza e responsabilità possano fare la differenza nella lotta contro la pornografia non consensuale.