919. I certificati online non mi rendono felice, mi fanno solo arrabbiare moltissimo. Ecco Perché!

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 19.11.2021

Copertina del video: 919. I certificati online non mi rendono felice, mi fanno solo arrabbiare moltissimo. Ecco Perché!

In questa Puntata

L'introduzione dei certificati anagrafici online rappresenta un passo avanti nella digitalizzazione dei servizi pubblici, ma evidenzia anche una contraddizione: i cittadini sono ancora costretti a richiedere documenti che lo Stato già possiede. La vera rivoluzione sarebbe l'eliminazione di questa burocrazia inutile, permettendo alle amministrazioni di accedere autonomamente alle informazioni già disponibili.
La recente notizia che da lunedì è possibile scaricare online quattordici tipologie di certificati anagrafici, senza dover visitare fisicamente il comune, sembra un progresso notevole. Tuttavia, questa innovazione digitale mette in luce un problema più grande: perché i cittadini devono ancora fornire certificati che le amministrazioni pubbliche potrebbero facilmente recuperare da sole?

È un paradosso che mi fa arrabbiare. I certificati, come quelli di nascita, matrimonio o residenza, sono richiesti quasi esclusivamente dalle amministrazioni pubbliche per espletare pratiche burocratiche. In un mondo ideale, una volta che l'anagrafe nazionale è online e i dati sono centralizzati, non dovrebbe più essere necessario richiedere questi documenti ai cittadini. Invece, dovrebbero essere le amministrazioni a recuperare autonomamente le informazioni di cui hanno bisogno.

La frustrazione cresce quando penso a come tutto questo processo potrebbe essere semplificato. Con l'accesso tramite SPID o carta d'identità elettronica, le amministrazioni potrebbero verificare i dati senza coinvolgere il cittadino, eliminando così un passaggio inutile e fastidioso. È una questione di efficienza e di rispetto per il tempo dei cittadini.

In conclusione, mentre la possibilità di scaricare certificati online è un passo nella giusta direzione, la vera rivoluzione sarà quando non ci sarà più bisogno di richiederli. Fino ad allora, continuerò a sostenere che lo Stato dovrebbe fare di più per semplificare la vita dei cittadini.