Il tweet storm di #DiMaioOut e la fotografia di #Salvini "photoshoppata"

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 02.02.2022

Copertina del video: 945. Il tweet storm di #DiMaioOut e la fotografia di #Salvini

I contenuti dell'Episodio #945

In questa puntata di "Ciao Internet" ci addentriamo in due casi di comunicazione controversa che hanno recentemente spopolato online. Analizziamo il presunto fenomeno di tweetbombing contro Di Maio e l'alterazione di un'immagine di Matteo Salvini. Attraverso una lente critica e tecnica, cercheremo di capire cosa si cela dietro queste narrazioni e come possiamo interpretarle correttamente nell'era digitale.
Ciao Internet! Oggi vi porto una puntata doppia, ricca di spunti e curiosità, che ruota attorno a due eventi recenti che hanno catturato l'attenzione del web e dei media. Da un lato, ci addentriamo nella presunta campagna di tweetbombing contro Di Maio, dall'altro esploriamo la misteriosa fotografia di Matteo Salvini, dove le mascherine sembrano essere state aggiunte con Photoshop. Sono due esempi di come la comunicazione e la tecnica giocano ruoli cruciali nel nostro modo di percepire la realtà.

Partiamo dal primo caso: il presunto tweetbombing di "Di Maio Out". Un tema che ha acceso il dibattito tra chi sostiene che si tratti di un fenomeno pilotato e chi, invece, lo ritiene una manifestazione spontanea del dissenso popolare. Tutto è cominciato con un tweet di Pietro Raffa, che ha riportato dati allarmanti, suggerendo una manipolazione coordinata. Tuttavia, rifacendo l'analisi, ho constatato che i numeri erano gonfiati o semplicemente errati. In realtà, i tweet provenivano da circa 1200 autori unici, una cifra ben diversa da quella inizialmente comunicata. La mappa geografica smentisce ulteriormente l'ipotesi di un coinvolgimento massiccio da parte di utenti americani, mostrando che la maggior parte delle attività proveniva dall'Italia. La varietà di parole utilizzate nei tweet indica inoltre una partecipazione umana piuttosto che un'azione automatizzata da bot. In sostanza, l'idea di un attacco alla democrazia tramite il tweetbombing non trova fondamento nei dati analizzati. È più probabile che si tratti di gruppi di persone che hanno deciso di coordinarsi, come avviene comunemente su piattaforme come Facebook e Telegram per lanciare campagne di opinione.

Passiamo ora al secondo caso, altrettanto intrigante. La fotografia di Matteo Salvini con le mascherine photoshoppate ha suscitato un mare di commenti e speculazioni. L'immagine sembra alterata, ma un'analisi forense dimostra che non ci sono stati interventi di manipolazione evidenti. La risposta a questo mistero risiede nell'uso di un filtro di nitidezza che, nel tentativo di migliorare la qualità della foto, ha involontariamente creato sovrapposizioni strane sui volti. Il filtro, guidato da un'intelligenza artificiale non addestrata per riconoscere volti con mascherine, ha cercato di completare i volti basandosi su modelli predefiniti, dando vita a risultati bizzarri. Quindi, in questo caso, Matteo Salvini non ha mentito: si è trattato semplicemente di un malinteso tecnico.

Questi due esempi ci mostrano quanto sia importante approcciarsi con spirito critico ai contenuti che consumiamo online. Le piattaforme di analisi e gli strumenti di manipolazione delle immagini possono avere limiti e falle, e come analisti, dobbiamo sempre cercare di verificare e incrociare i dati prima di trarre conclusioni. Vi invito a riflettere su come queste dinamiche influenzano la nostra percezione e a rimanere sempre vigili e informati. Fatemi sapere cosa ne pensate di queste puntate con più argomenti e, come sempre, grazie per avermi ascoltato. Distanti ma uniti, alla prossima!