952. La Guerra Cybernetica in Ucraina

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 16.02.2022

Copertina del video: 952. La Guerra Cybernetica in Ucraina

In questa Puntata

La puntata esplora la guerra ibrida in Ucraina, con attacchi informatici e campagne di disinformazione, il controverso spot di Coinbase al Super Bowl e i recenti fail di comunicazione, tra cui quello di Regina TV e un'affermazione errata di un esponente politico italiano. Si discute anche delle implicazioni reputazionali delle donazioni al Freedom Convoy in Canada e della causa del Texas contro Meta per l'uso del riconoscimento facciale.
Inizio con lo spot di Coinbase al Super Bowl, un evento che ha attirato l'attenzione globale. Lo spot consisteva in un semplice QR code che si muoveva sullo schermo, invitando gli spettatori a visitare il sito di Coinbase. Tuttavia, il sito è crollato subito dopo l'inizio della pubblicità, suscitando critiche, anche da figure di spicco come Edward Snowden, per la mancanza di preparazione tecnica nonostante l'ingente investimento pubblicitario.

Passando alla guerra ibrida in Ucraina, gli attacchi informatici hanno preso di mira siti governativi e infrastrutture critiche, utilizzando un malware noto come Whispergate. L'obiettivo non era il riscatto, ma la distruzione dei dati, con messaggi intimidatori rivolti ai cittadini ucraini. Tuttavia, l'aspetto più insidioso resta la disinformazione diffusa su larga scala, complicando la comprensione della situazione reale a causa delle narrative contrastanti promosse da Stati Uniti e Russia.

Nel contesto del Freedom Convoy in Canada, un sito di crowdfunding cristiano che accettava donazioni per i manifestanti è stato hackerato, rivelando i nomi dei donatori. Questo ha sollevato questioni reputazionali significative, poiché i donatori si trovano esposti al giudizio pubblico, accentuando la polarizzazione del dibattito.

Tra i fail di comunicazione, il post di Regina TV che ironizzava sulla violenza domestica ha suscitato indignazione. Le scuse offerte sono risultate inadeguate, evidenziando una gestione inefficace della comunicazione aziendale. Inoltre, un esponente di Fratelli d'Italia ha affermato erroneamente che 500 milioni di italiani non possono lavorare a causa del Green Pass, un errore evidente dato che la popolazione italiana è di circa 60 milioni.

Infine, il Texas ha intentato una causa contro Meta per l'uso del riconoscimento facciale, nonostante l'azienda abbia già disattivato tale funzione. La tempistica della causa appare anacronistica, sottolineando la lentezza del sistema legale nel rispondere ai cambiamenti tecnologici.