Amanda Lear e la Mignotta Ucraina. Ma anche Samsung Leak, Pasta Divella e la Polizia di Tinder

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 16.03.2022

Copertina del video: 973. Amanda Lear e la Mignotta Ucraina. Ma anche Samsung Leak, Pasta Divella e la Polizia di Tinder

I contenuti dell'Episodio #973

In questo episodio di "Ciao Internet" affronto quattro temi molto attuali e interessanti: un'enorme fuga di dati da Samsung, il background checking di Tinder, una fake news riguardante la pasta di Vella e la controversia scatenata da Amanda Lear con una sua dichiarazione infelice. Come sempre, esploro le implicazioni di questi eventi sul mondo della reputazione e della comunicazione, cercando di offrire spunti di riflessione su come la tecnologia e le dinamiche sociali ci influenzano quotidianamente.
Ciao a tutti e buon mercoledì! Oggi ci sono quattro argomenti di cui dobbiamo assolutamente parlare, e so che molti di voi sono curiosi di sentire cosa ho da dire su Amanda Lear e la sua recente controversia. Ma iniziamo con la fake news che ha fatto il giro del web, riguardante la pasta di Vella. In molti hanno visto l'immagine che contrappone la scritta "100% grano italiano" sulla confezione di pasta e la dichiarazione di Vincenzo Di Vella circa il blocco del grano in Russia e il possibile aumento dei prezzi. Questo ha portato a un'ondata di disinformazione, insinuando dubbi sulla provenienza del grano utilizzato. In realtà, la spiegazione è semplice: mentre per la pasta Di Vella utilizza grano duro italiano, per altri prodotti come il pane e la pasticceria, il grano arriva anche da altre parti del mondo. La diffusione di questa fake news evidenzia quanto sia facile costruire una narrativa ingannevole su basi reali ma mal interpretate, e quanto sia complesso contrastarla una volta che si è diffusa. Una gestione di crisi più accorta avrebbe potuto evitare il fraintendimento, chiarendo meglio le informazioni condivise con i media.

Passiamo ora a Samsung, che è stata colpita da un imponente leak nelle scorse settimane. Il gruppo di ransomware Lapsus$ ha reso pubblici centinaia di gigabyte di dati, compresi i codici sorgenti dei servizi online e delle specifiche hardware. Questo non solo mette a rischio la sicurezza dei dispositivi Samsung, ma apre la porta a potenziali violazioni come la riattivazione di device rubati. Lapsus$ ha adottato un approccio innovativo, reclutando dipendenti interni per ottenere accessi privilegiati, trasformandoli in cavalli di Troia. Questo metodo, sebbene eticamente discutibile, si sta dimostrando estremamente efficace.

E ora, parliamo della dichiarazione di Amanda Lear che ha sollevato un polverone mediatico. Durante una trasmissione, ha definito un'attrice "una mignotta ucraina", scatenando immediate reazioni. Le scuse sono arrivate, come spesso accade in questi casi, ma la questione solleva riflessioni più profonde. Viviamo in un'epoca in cui certe espressioni, per quanto sbagliate, devono essere valutate nel contesto storico e sociale attuale. La mancanza di consapevolezza o di interesse per le implicazioni di certe affermazioni dimostra un distacco dalla realtà e dai valori contemporanei, spesso riscontrabile tra chi è abituato a vivere sotto i riflettori.

Infine, affrontiamo un tema delicato legato alla sicurezza e alla privacy: il background checking di Tinder. Questa piattaforma di incontri ha investito in una no-profit chiamata Garbo, che si occupa di controllare precedenti penali e legali. L'intenzione è quella di rendere più sicuri gli appuntamenti, ma solleva interrogativi sul diritto all'oblio. Una persona che ha scontato la sua pena dovrebbe portare per sempre il peso dei suoi errori passati? Da un lato, c'è il diritto alla riabilitazione; dall'altro, la necessità di sicurezza degli utenti. Come spesso accade, non esiste una soluzione semplice, e vi invito a riflettere e a condividere le vostre opinioni nei commenti.

Grazie per avermi seguito fino a qui, ci vediamo venerdì per un nuovo episodio di "Ciao Internet". Estote parati!