Benvenuti a questa nuova puntata di "Garantismi". Oggi, insieme a Guido Scorza, affrontiamo un tema che solleva molte preoccupazioni: l'uso di Clearview AI in Ucraina e le sue implicazioni. Clearview AI, come molti sanno, è un sistema di riconoscimento facciale che raccoglie dati da immagini pubbliche sui social network. Recentemente, il governo ucraino ha deciso di utilizzare questa tecnologia per identificare i soldati russi sul proprio territorio e per riconoscere i caduti in guerra. Questo solleva interrogativi significativi su come i dati personali vengono usati in situazioni di emergenza e su quanto questi usi possano essere giustificati.
Discutiamo di come la Russia, pur non utilizzando Clearview, sfrutti i propri database di dati biometrici raccolti attraverso sistemi come il pagamento con il volto nella metropolitana di Mosca. Questi dati, che inizialmente sembravano innocui, ora vengono utilizzati per monitorare le persone che partecipano a manifestazioni, mostrando come un cambio di contesto possa trasformare un sistema apparentemente benigno in uno strumento di sorveglianza.
Esploriamo anche il principio che "il fine giustifica i mezzi" e come questo venga spesso invocato in tempi di crisi. Tuttavia, l'uso di sistemi come Clearview AI comporta rischi enormi, soprattutto a causa della possibilità di errori nel riconoscimento facciale. La possibilità di identificare erroneamente un civile come un soldato nemico potrebbe avere conseguenze disastrose.
La discussione si estende anche al ruolo dei cosiddetti "talebani della privacy", che spesso vengono criticati per la loro insistenza sulla protezione dei dati. Tuttavia, come dimostrano le attuali circostanze, la loro preoccupazione è ben fondata. La creazione di database biometrici e il loro potenziale uso improprio in situazioni di emergenza mettono in luce la fragilità delle nostre libertà democratiche. In situazioni di guerra, le barriere che proteggono i nostri dati possono cadere facilmente, trasformando strumenti di sorveglianza in armi contro la privacy.
Concludiamo con una riflessione sulla necessità di una governance dei dati che tenga conto non solo dei rischi immediati ma anche di quelli futuri. I dati personali devono essere protetti non solo da accessi non autorizzati ma anche da usi secondari non previsti che possono emergere in tempi di crisi. La storia ci ha mostrato come dati raccolti per scopi innocui possano essere utilizzati per fini oppressivi.
Questa puntata, quindi, non offre soluzioni definitive ma solleva importanti questioni su cui riflettere. La tecnologia avanza rapidamente, e con essa la necessità di regolamentazioni che proteggano i nostri diritti fondamentali, anche in tempi di emergenza.

I contenuti dell'Episodio #977
In questa puntata di "Ciao Internet", insieme a Guido Scorza, discutiamo dell'uso della tecnologia di riconoscimento facciale Clearview AI in contesti bellici, in particolare in Ucraina, e delle implicazioni etiche e di privacy che ne derivano. Esploriamo come le emergenze, come la guerra o la pandemia, possano giustificare l'uso di strumenti invasivi che, in situazioni normali, sarebbero inaccettabili. Analizziamo i rischi di falsi positivi e l'importanza di una corretta gestione dei dati personali, sottolineando la fragilità della democrazia e dei diritti fondamentali in tempi di crisi.