Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione: efficienza o caos? con Ernesto Belisario

Compliance su Ciao Internet con Matteo Flora del 10.06.2025

Copertina del video: Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione: efficienza o caos? con Ernesto Belisario

I contenuti dell'Episodio #CO-004

In questo episodio di Ciao Internet, ho avuto l'opportunità di esplorare il mondo della pubblica amministrazione e dell'intelligenza artificiale con due ospiti eccezionali: Giuseppe Baciago e Ernesto Belisario. Abbiamo discusso l'implementazione delle tecnologie AI nelle PA, i rischi legati alla mancanza di regolamentazione e la responsabilità degli umani nel loro utilizzo. È stata una conversazione ricca di spunti, riflessioni e anche qualche aneddoto curioso.
Benvenuti a un nuovo episodio di Ciao Internet. Oggi abbiamo deciso di esplorare un argomento che mi sta particolarmente a cuore e su cui ho dei forti preconcetti: l'uso dell'intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione. E per farlo, ho invitato due esperti con cui discutere: Ernesto Belisario, avvocato amministrativista di Elex e Giuseppe Baciago, partner di 42 Law Firm.

Ernesto ha iniziato sfatando il mio preconcetto secondo cui l'intelligenza artificiale viene usata male nella pubblica amministrazione. Ha sostenuto che l'AI è già ampiamente presente in molti uffici, spesso in modo non ufficiale. La sfida, ha detto, è gestire l'interregno attuale in cui manca una regolamentazione chiara, e le amministrazioni, senza linee guida precise, rischiano di operare nel caos più completo. L'AI Act, ancora lontano dall'essere implementato, e la procrastinazione delle autorità nazionali non aiutano a chiarire la situazione.

Abbiamo anche parlato del fenomeno del "mattwashing", quella tendenza a incolpare l'intelligenza artificiale per decisioni umane discutibili. Un esempio recente è stato quello di un insegnante che ha attribuito a un'AI la colpa di un suo comportamento inappropriato. Giuseppe ha sottolineato l'importanza di non deresponsabilizzare l'umano nelle decisioni assistite da AI, ricordando che l'AI Act si concentra principalmente sui fornitori di AI, ma anche sugli utenti finali, insistendo sulla trasparenza e sulla responsabilità.

Ernesto ha fornito esempi concreti di AI ben utilizzata nella PA, come il caso dell'INPS che sfrutta l'AI per smistare milioni di PEC, risparmiando tempo e riducendo gli errori umani, con un rischio relativamente basso. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per l'assenza di una formazione adeguata e di polisi chiare, aspetti cruciali per evitare che l'AI diventi un alibi per errori o inefficienze.

Abbiamo anche discusso la detection dell'AI nei documenti e nei contenuti, un tema complesso in cui la tecnologia attuale pone più domande che risposte definitive. Nonostante i tentativi di strumenti come Identify, resta difficile determinare con certezza se un contenuto sia stato generato da AI o meno, soprattutto quando interagiscono con vari software già integrati nei sistemi aziendali.

Infine, ci siamo soffermati su cosa dovrebbe fare una PA che desidera integrare l'AI in modo intelligente. Ernesto ha suggerito di iniziare dalla governance, creando un codice di comportamento e investendo nella formazione. Giuseppe ha aggiunto l'importanza della mappatura degli utilizzi attuali dell'AI, anche quelli non dichiarati, per avere una visione chiara e completa.

È stata una discussione intensa e illuminante, che ha toccato molteplici aspetti dell'integrazione dell'AI nella pubblica amministrazione e ha messo in luce tanto le potenzialità quanto i rischi di questa tecnologia.