L’Arbitro Ferrieri Caputi, il paternalismo di Repubblica e l’effetto comicità

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 03.10.2022

Copertina del video: 1066. L’Arbitro Ferrieri Caputi, il paternalismo di Repubblica e l’effetto comicità

I contenuti dell'Episodio #1066

In questa puntata di Ciao Internet, mi concentro sull'esordio del primo arbitro donna nella massima serie del campionato di calcio italiano, Maria Sole Ferrieri Caputi. Esploro la reazione dei media, sottolineando le polemiche superficiali e ingiustificate sull'uso del linguaggio inclusivo. Approfondisco come il linguaggio e i pregiudizi di genere si intrecciano nei media e nella società, mettendo in luce la necessità di una stampa più attenta e responsabile.
Ciao Internet, sono Matteo Flora e oggi parliamo di un evento storico nel mondo del calcio italiano: l'esordio di Maria Sole Ferrieri Caputi, il primo arbitro donna in Serie A. È un momento che segna un passo avanti significativo verso l'uguaglianza di genere nello sport. Tuttavia, non posso fare a meno di notare come la stampa abbia trattato questo evento, evidenziando i pregiudizi di genere ancora radicati.

Un articolo di Repubblica inizia con una frase che mi ha colpito e non in modo positivo: "Maria Sole ha arbitrato senza schwa e senza asterischi." Un'apertura che sottintende una polemica sull'uso del linguaggio inclusivo che trovo fuori luogo e mal informata. L'autore dell'articolo sembra non comprendere il contesto e le ragioni per cui termini come lo schwa e gli asterischi vengono utilizzati. La schwa non è necessaria quando si parla di una persona che si riconosce in un genere specifico, come nel caso di Maria Sole che preferisce essere chiamata "arbitro" e non "arbitra".

Inoltre, mi ha sorpreso positivamente l'articolo della Gazzetta dello Sport, che per una volta ha evitato il sessismo sottile che spesso permea la narrazione di eventi simili. Forse è grazie alla sensibilità dell'inviata Alessandra Bocci, ma resta il fatto che hanno trattato l'argomento con il rispetto e la dignità che meritava.

La polemica sul linguaggio, alimentata da alcuni media, è un esempio di come la stampa possa distorcere la realtà invece di informare. La scelta di Maria Sole di essere chiamata "arbitro" riflette la sua visione di una società in cui il genere non dovrebbe essere il punto focale. Quando non ci sarà più l'esigenza di sottolineare che un arbitro è donna, avremo raggiunto una vera parità.

È cruciale avere una stampa responsabile, perché è fondamentale per la democrazia. Una stampa che informa correttamente può influenzare positivamente l'opinione pubblica. Ne parleremo ancora, magari affrontando anche altre polemiche recenti come quella riguardante Giorgia Meloni e il suo passato familiare.

Io sono Matteo Flora, e mi occupo di come la comunicazione possa influenzare le idee. Vi invito a condividere i vostri pensieri su questo argomento nei commenti. Come sempre, preparatevi a una settimana intensa e riflessiva.