Negli ultimi 365 giorni, le grandi società tecnologiche hanno licenziato circa 120.000 persone in una serie di licenziamenti progressivi. Questo fenomeno non è semplicemente il risultato di una crisi economica, ma riflette un quadro più complesso. Le società quotate sono valutate principalmente dal mercato in base alle aspettative di crescita, non solo sui fondamentali economici. Anche se le aziende mantengono fatturati e utili stabili, la mancanza di crescita rispetto ai risultati precedenti può portare a una pressione significativa da parte degli investitori.
La contrazione dei consumi e l'aumento dell'inflazione hanno ridotto gli investimenti pubblicitari, una delle principali fonti di reddito per queste aziende. Per compensare la crescita inferiore, le società hanno ridotto i costi, inclusi i tagli al personale. Questi tagli sono visibili nei bilanci e sono una risposta alle aspettative degli investitori e degli analisti di mercato.
Un altro fattore è stato l'accaparramento di talenti durante la pandemia, quando le aziende hanno assunto in modo aggressivo, anticipando una crescita continua che non si è verificata. Questo ha portato a un eccesso di personale, basato su previsioni ottimistiche del futuro.
Inoltre, un interessante studio di Jeffrey Pfeffer della Stanford Graduate School of Business suggerisce che i licenziamenti nel settore tecnologico sono spesso il risultato di un comportamento imitativo tra le aziende, piuttosto che una necessità economica reale. Le aziende licenziano per conformarsi alle aspettative del mercato e degli investitori, piuttosto che per una reale difficoltà economica.
Infine, la mancanza di vincoli normativi negli Stati Uniti facilita questi licenziamenti, poiché le conseguenze economiche di mantenere il personale sono percepite come più gravi rispetto a quelle di lasciarlo andare. Questo comportamento è ulteriormente incentivato dalla percezione che, se tutte le aziende licenziano, è giustificato farlo anche per loro.
🎙️ Ospite: Jeffrey Pfeffer, professore ordinario alla Stanford Graduate School of Business, esperto di comportamento aziendale.

In questa Puntata
Negli ultimi dodici mesi, le principali aziende tecnologiche hanno licenziato circa 120.000 dipendenti, un fenomeno che va oltre la semplice crisi economica. La pressione del mercato, le aspettative di crescita non soddisfatte e un comportamento imitativo tra le aziende sono i principali fattori che hanno portato a questi tagli massicci, piuttosto che una reale necessità economica.