Questa mattina, l'account ufficiale del Corriere della Sera ha rilanciato una serie di tweet in un formato che ha sollevato sospetti di manipolazione. I tweet sembravano dare comandi a falsi account per aumentare l'engagement e polarizzare le opinioni degli utenti, utilizzando termini provocatori come "viziatella" per descrivere una ragazza universitaria.
Il sospetto era che il Corriere usasse una botnet, un sistema di account Twitter non autentici controllati da un unico account per diffondere messaggi specifici. Tuttavia, un'analisi più approfondita ha rivelato che gli account coinvolti erano reali e i loro tweet erano stati pubblicati prima che il Corriere li rilanciasse. Questo dettaglio è cruciale perché una botnet funzionerebbe al contrario: il Corriere darebbe il comando e gli account falsi rilancerebbero subito dopo.
L'errore sembra essere stato causato da una configurazione errata del software utilizzato per gestire le conversazioni su Twitter. Invece di orchestrare un attacco coordinato, il sistema avrebbe semplicemente retwittato i contenuti che menzionavano il Corriere. Questo tipo di errore è comune nelle redazioni che utilizzano strumenti di gestione social per coordinare più utenti.
Nonostante l'iniziale attrattiva di una storia di complotto, i dati suggeriscono un errore tecnico piuttosto che una strategia di propaganda deliberata. Resta il fatto che l'incidente evidenzia la necessità di una gestione più attenta degli strumenti digitali per evitare malintesi e preservare la credibilità.

In questa Puntata
Un presunto malfunzionamento nell'account Twitter del Corriere della Sera solleva il sospetto di una botnet che manipola l'engagement online. Tuttavia, un'analisi dettagliata delle tempistiche dei tweet suggerisce un errore di configurazione del software di gestione social, piuttosto che una strategia intenzionale di propaganda.