Sequestro di dispositivi informatici, #DueParole con Giuseppe Vaciago e Mattia Epifani #1220

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 28.02.2024

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In questa Puntata

La proposta di modifica del codice di procedura penale introduce un nuovo articolo per il sequestro di dispositivi e dati informatici, sollevando dubbi sulla sua praticabilità ed efficacia. Le nuove regole, che richiedono l'autorizzazione del giudice per sequestri e analisi, potrebbero complicare le indagini e limitare l'accesso a prove cruciali, suscitando preoccupazioni tra esperti legali e tecnici.
Nell'episodio, insieme a Mattia Epifani, esperto di computer forensics, e Giuseppe Vaciago, avvocato specializzato in diritto tecnologico, abbiamo esplorato le implicazioni della proposta di modifica al codice di procedura penale riguardante il sequestro di dispositivi e dati informatici. La proposta prevede l'introduzione di un nuovo articolo che regolamenta il sequestro di dispositivi informatici, memorie digitali e dati su cloud, richiedendo l'autorizzazione del giudice per le indagini preliminari (GIP) per procedere con tali sequestri.

Epifani ha evidenziato come la normativa, pur cercando di migliorare la regolamentazione del settore, presenti diverse criticità. In particolare, ha sottolineato la difficoltà di eseguire analisi forensi complete e accurate entro i tempi ristretti imposti dalla legge, considerando la complessità tecnica e le continue evoluzioni tecnologiche dei dispositivi. Ha espresso preoccupazione per la riduzione dell'analisi forense a un processo superficiale, che rischia di trascurare dati cruciali per le indagini.

Vaciago ha spiegato che la normativa si articola in tre fasi: la prensione fisica del dispositivo, la duplicazione dei contenuti e la selezione e sequestro dei dati. Ha riconosciuto che, sebbene l'intenzione di tutelare i diritti dell'indagato sia nobile, le nuove regole potrebbero complicare le indagini e limitare l'efficacia delle stesse, specialmente in casi di reati complessi come il traffico di stupefacenti o sequestri di persona.

Entrambi gli ospiti hanno concordato sulla necessità di un maggiore dialogo tra tecnici e legislatori per garantire che le normative riflettano le reali esigenze operative e non compromettano la capacità di condurre indagini efficaci. La distruzione dei duplicati informatici al termine dei procedimenti, seppur giustificata dalla tutela della privacy, è vista con scetticismo, poiché potrebbe impedire ulteriori analisi che potrebbero rivelarsi decisive in futuro.

La discussione ha messo in luce l'importanza di bilanciare la protezione dei diritti individuali con la necessità di garantire la sicurezza e l'efficacia delle indagini penali, invitando a una riflessione più approfondita sul tema.