Oggi vi parlo di uno studio interessante condotto da Revealing Reality, che ci offre uno sguardo approfondito su come gli elettori britannici utilizzano i social media per informarsi politicamente. Questo studio, che ho scoperto tramite un articolo del Guardian, segue sei elettori britannici mentre navigano nei loro feed social nelle settimane precedenti alle elezioni.
Iniziamo con Zoe, una giovane di Birmingham che lavora nelle telecomunicazioni. Prima dell'attacco del 7 ottobre di Hamas, non aveva mai sentito parlare del conflitto israelo-palestinese. Tuttavia, dopo l'invasione e i bombardamenti di Israele, il suo feed social è stato inondato di contenuti su Gaza, facendole perdere fiducia nei principali canali di notizie inglesi come Sky News e la BBC, che percepisce come pro-Israele. Zoe ora si affida principalmente a Instagram, TikTok e Al Jazeera per una narrativa pro-palestinese, alimentata anche da contenuti generati con l'intelligenza artificiale.
Poi c'è Stacy, una mamma di cinque bambini di Clackton, che passa sei ore al giorno su Facebook, TikTok e Instagram. La sua esposizione alle notizie è minima e si affida principalmente agli aggiornamenti nei gruppi Facebook locali e ai media iperlocali come la Flinton Gazette. La sua principale preoccupazione è la mancanza di case popolari, rafforzata da video pubblicitari di un candidato laborista locale.
Simon, di Dundee, è un sostenitore della indipendenza scozzese e trascorre cinque ore al giorno su Facebook. Ha perso fiducia nella BBC a causa di un bias percepito durante il referendum del 2014. Usa i social per condividere contenuti privati e segue le notizie politiche tramite meme corrosivi, che influenzano la sua decisione di votare S&P.
Ava, di 67 anni, vive a Lowstov e ha evitato i dibattiti politici a causa degli scontri accesi delle precedenti elezioni. Ora si affida solo alla BBC TV e al World Service per ricevere notizie, evitando l'engagement online per ridurre l'ansia.
Finlay, un giovane gamer di 19 anni di Buckinghamshire, si informa solo su TikTok e YouTube, evitando i media mainstream. È preoccupato per i diritti transgender e la sua conoscenza politica deriva principalmente dai video degli influencer e dai meme che condivide.
Infine, Peter, un elettore conservatore, utilizza la app di BBC News ed è scettico nei confronti delle nuove tendenze social. Tuttavia, considera seriamente di votare per il partito laborista grazie al background economico della shadow canceller Rachel Reeves.
Queste storie evidenziano come i social media abbiano frammentato il consumo tradizionale delle notizie e il modo in cui ci informiamo politicamente. Gli algoritmi delle piattaforme creano bolle informative che possono rafforzare i pregiudizi. La mancanza di esposizione a fonti diverse genera un elettorato male informato. La fiducia nei media tradizionali sta crollando, sostituita da una fiducia cieca in media alternativi non destinati a fornire una pluralità di informazioni.
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I contenuti dell'Episodio #1285
In questo episodio di Ciao Internet, esploro uno studio affascinante condotto da Revealing Reality, che esamina come gli elettori inglesi utilizzano i social media per formare le loro opinioni politiche. Attraverso le esperienze di sei elettori britannici, l'episodio rivela dinamiche sorprendenti che mettono in luce il modo in cui le piattaforme digitali influenzano, e talvolta distorcono, le percezioni politiche. Un viaggio che solleva domande cruciali sulla fiducia nei media tradizionali e sulla crescente dipendenza da fonti alternative.