Scegliere chi votare con 5 ore di Facebook

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 10.07.2024

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In questa Puntata

Uno studio condotto da Revealing Reality analizza come sei elettori britannici utilizzano i social media per informarsi politicamente nelle settimane precedenti alle elezioni. I risultati evidenziano la frammentazione delle fonti di informazione tradizionali e l'emergere di bolle informative sui social, che influenzano le opinioni politiche degli elettori e sollevano preoccupazioni sulla fiducia nei media tradizionali.
Ho esplorato uno studio affascinante di Revealing Reality, che ha seguito sei elettori britannici mentre utilizzavano i loro telefoni e social media per informarsi politicamente. Questi partecipanti hanno permesso di registrare ciò che vedevano sui loro schermi per tre giorni, offrendo uno spaccato delle dinamiche più ampie che le tecnologie digitali e le piattaforme sociali esercitano sulle scelte elettorali.

Partiamo con Zoe, 28 anni, di Birmingham, che lavora nel settore delle telecomunicazioni. Prima dell'attacco del 7 ottobre di Hamas, non aveva mai sentito parlare del conflitto israelo-palestinese. Dopo l'invasione e i bombardamenti di Israele, il suo feed social è stato sommerso da contenuti su Gaza, portandola a perdere fiducia nei media tradizionali come Sky News e la BBC, percepiti come pro-Israele. Zoe ha quindi scelto di affidarsi a Instagram, TikTok e Al Jazeera per una narrativa pro-palestinese, alimentata anche da contenuti generati con l'intelligenza artificiale.

Stacy, 36 anni, di Clacton, è una mamma di cinque bambini che trascorre sei ore al giorno su Facebook, TikTok e Instagram. La sua esposizione alle notizie è minima, e le sue informazioni politiche provengono principalmente da aggiornamenti nei gruppi Facebook locali e media iperlocali come la Flinton Gazette e la Clacton Gazette. La sua principale preoccupazione è la mancanza di case popolari, rafforzata da video pubblicitari di un candidato laborista locale.

Simon, 45 anni, di Dundee, è un fervente sostenitore dell'indipendenza scozzese e trascorre circa cinque ore al giorno su Facebook. Ha perso fiducia nella BBC a causa di un pregiudizio percepito nel referendum del 2014. Usa i social per condividere contenuti e segue le notizie politiche attraverso meme corrosivi, influenzato a votare per l'S&P.

Ava, 67 anni, di Lowestoft, evita i dibattiti politici e si affida solo alla BBC TV e al World Service per le notizie. Gli scontri accesi delle elezioni precedenti l'hanno traumatizzata, e ora evita qualsiasi engagement online per evitare discussioni spiacevoli.

Finlay, 19 anni, di Buckinghamshire, è un gamer che si informa su TikTok e YouTube, evitando i media mainstream. La sua principale preoccupazione riguarda i diritti transgender, e la sua conoscenza politica deriva da influencer e meme.

Infine, Peter, un elettore conservatore, utilizza l'app di BBC News ma è scettico verso le moderne piattaforme. Considera seriamente di votare per il partito laborista, attratto dal background economico della shadow canceller Rachel Reeves.

Questo studio evidenzia come i social media abbiano frammentato la forma tradizionale di consumo delle notizie, creando bolle informative che possono rafforzare pregiudizi e opinioni. La mancanza di esposizione a fonti diversificate può portare a un elettorato male informato, mentre la fiducia nei media tradizionali è in calo, sostituita da una fiducia in media non nati per un'informazione pluralistica.