Di YouTube, vagine e Advertising...

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 29.03.2017

Copertina del video: 134. Di YouTube, vagine e Advertising...

I contenuti dell'Episodio #134

In questo episodio di "Ciao Internet", esploro la crisi senza precedenti che sta colpendo YouTube, una piattaforma che da sempre si è basata su un modello di business pubblicitario. Gli inserzionisti stanno abbandonando YouTube a causa di contenuti controversi, lasciando la piattaforma in bilico tra le esigenze degli investitori e quelle dei creator. Analizzo le tensioni tra le due parti e discuto le possibili conseguenze per il futuro di YouTube e dei suoi utenti.
Ciao Internet, buongiorno! Oggi affrontiamo una delle più grandi crisi che YouTube abbia mai vissuto. Se ricordate, la prima grande sfida riguarda il diritto d'autore, ma quella attuale è ancora più grave. YouTube, il colosso del video sharing, sta perdendo alcuni dei suoi più grandi inserzionisti. Questa fuga è dovuta a una protesta crescente che ha visto gli inserzionisti insoddisfatti delle condizioni in cui i loro annunci vengono visualizzati su YouTube.

Gli investitori pubblicitari vogliono un ambiente sicuro e privo di contenuti problematici per le loro pubblicità. Tuttavia, si sono ritrovati a vedere i loro annunci accanto a contenuti inappropriati e controversi, come video espliciti o legati all'alt-right e all'odio xenofobo. Questa situazione ha portato a un conflitto tra gli investitori, che richiedono un servizio più sicuro, e i creator, che rappresentano il cuore pulsante di YouTube.

I creator sono arrabbiati perché la piattaforma ha iniziato a limitare i contenuti controversi, riducendo così la loro libertà creativa. Questo ha portato a una percezione di censura, con molti creator che si sentono limitati nell'esprimere le loro opinioni. Un esempio significativo riguarda la comunità LGBT, che ha visto i propri video bloccati dal filtro dei contenuti protetti, indipendentemente dal loro reale contenuto.

Inoltre, alcuni famosi youtuber hanno scoperto che i loro video vengono demonetizzati a causa del linguaggio utilizzato. YouTube ha quindi attuato una pulizia dei contenuti, ma questo ha sollevato ulteriori critiche. La piattaforma si trova ora di fronte a un dilemma: perdere gli inserzionisti o i creator?

Questa situazione apre la strada alla necessità di un competitor diretto per YouTube. Facebook potrebbe rappresentare una valida alternativa se decidesse di monetizzare i contenuti, attirando così i content creator insoddisfatti. Invito tutti voi a condividere le vostre opinioni nei commenti e a diffondere questo video se lo trovate utile o interessante. E come sempre, state parati!