Abbiamo discusso anche delle misure imposte dal garante, tra cui una sanzione che, seppur significativa, tiene conto della collaborazione di OpenAI durante l'istruttoria. È stata anche richiesta una campagna informativa più efficace e chiara per gli utenti e i non utenti, insieme all'implementazione di strumenti per esercitare i loro diritti. Infine, abbiamo affrontato il trasferimento della competenza all'autorità irlandese, riconoscendo che la questione della privacy e dell'intelligenza artificiale deve essere gestita a livello europeo per essere veramente efficace.

Questo episodio non è solo un resoconto delle sanzioni, ma un'occasione per riflettere su come bilanciare innovazione e diritti, un tema che continuerà a essere centrale nel futuro delle tecnologie digitali. Grazie per aver ascoltato e, come sempre, restate parati.

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privacy, dati personali, intelligenza artificiale, OpenAI, ChatGPT, GDPR, sanzioni, minori, verifica dell'età, trasparenza, diritto alla privacy, innovazione, Europa, tecnologia">
Abbiamo discusso anche delle misure imposte dal garante, tra cui una sanzione che, seppur significativa, tiene conto della collaborazione di OpenAI durante l'istruttoria. È stata anche richiesta una campagna informativa più efficace e chiara per gli utenti e i non utenti, insieme all'implementazione di strumenti per esercitare i loro diritti. Infine, abbiamo affrontato il trasferimento della competenza all'autorità irlandese, riconoscendo che la questione della privacy e dell'intelligenza artificiale deve essere gestita a livello europeo per essere veramente efficace.

Questo episodio non è solo un resoconto delle sanzioni, ma un'occasione per riflettere su come bilanciare innovazione e diritti, un tema che continuerà a essere centrale nel futuro delle tecnologie digitali. Grazie per aver ascoltato e, come sempre, restate parati.

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Abbiamo discusso anche delle misure imposte dal garante, tra cui una sanzione che, seppur significativa, tiene conto della collaborazione di OpenAI durante l'istruttoria. È stata anche richiesta una campagna informativa più efficace e chiara per gli utenti e i non utenti, insieme all'implementazione di strumenti per esercitare i loro diritti. Infine, abbiamo affrontato il trasferimento della competenza all'autorità irlandese, riconoscendo che la questione della privacy e dell'intelligenza artificiale deve essere gestita a livello europeo per essere veramente efficace.

Questo episodio non è solo un resoconto delle sanzioni, ma un'occasione per riflettere su come bilanciare innovazione e diritti, un tema che continuerà a essere centrale nel futuro delle tecnologie digitali. Grazie per aver ascoltato e, come sempre, restate parati.

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La super multa da 15 milioni a OpenAI-ChatGPT spiegata bene (con Guido Scorza)

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 20.12.2024

Copertina del video: La super multa da 15 milioni a OpenAI-ChatGPT spiegata bene (con Guido Scorza) #1356

I contenuti dell'Episodio #1356

In questo episodio speciale di Ciao Internet, che è anche un crossover con Garantismi, mi unisco a Guido per esplorare le recenti sanzioni imposte dall'autorità italiana a OpenAI per violazioni relative a ChatGPT. Discutiamo a fondo i dettagli delle violazioni, dalla mancata notifica di un data breach alla questione dei dati personali non accurati e inesatti, passando per il trattamento dei dati degli utenti e dei non utenti. Esaminiamo le implicazioni di queste sanzioni, il ruolo dell'Europa nel monitorare l'intelligenza artificiale, e il futuro della privacy e dell'innovazione.

## Contenuto
Benvenuti a questo episodio speciale di Ciao Internet, che è anche un crossover con Garantismi. Sono Matteo Flora e oggi, insieme a Guido, ci immergiamo in una discussione approfondita sulle recenti sanzioni imposte dal garante italiano a OpenAI per le violazioni legate a ChatGPT. Questo episodio è un'occasione per chiarire i numerosi punti critici di questa vicenda, che rischiano di essere fraintesi o semplificati.

Tutto è iniziato con un data breach avvenuto il 20 marzo 2023, che ha esposto conversazioni private e dati degli utenti premium di OpenAI. La violazione è stata notificata solo all'autorità irlandese, contravvenendo alla normativa europea che richiede notifiche tempestive a tutte le autorità competenti. Questo ritardo ha impedito un intervento immediato. Successivamente, abbiamo esplorato la questione della base giuridica per il trattamento dei dati, dove OpenAI ha iniziato il trattamento senza una base giuridica chiara, cercando di definirla solo in itinere. L'assenza di trasparenza e di informazioni adeguate per gli utenti e soprattutto per i non utenti è un altro punto critico, aggravato dalla privacy policy poco accessibile e disponibile solo in inglese.

Un'altra questione fondamentale riguarda i minori: OpenAI non ha implementato sistemi di verifica dell'età efficaci, esponendo i minori ai contenuti generati da ChatGPT. Anche se da allora sono stati fatti dei passi avanti, l'attuale sistema di verifica rimane insoddisfacente. Inoltre, la campagna informativa per educare gli utenti sui loro diritti è stata giudicata insufficiente, e la generazione di dati inesatti continua a essere un problema significativo. Le inesattezze nei dati, o "allucinazioni", sono un problema intrinseco della tecnologia che OpenAI deve ancora affrontare adeguatamente.

Abbiamo discusso anche delle misure imposte dal garante, tra cui una sanzione che, seppur significativa, tiene conto della collaborazione di OpenAI durante l'istruttoria. È stata anche richiesta una campagna informativa più efficace e chiara per gli utenti e i non utenti, insieme all'implementazione di strumenti per esercitare i loro diritti. Infine, abbiamo affrontato il trasferimento della competenza all'autorità irlandese, riconoscendo che la questione della privacy e dell'intelligenza artificiale deve essere gestita a livello europeo per essere veramente efficace.

Questo episodio non è solo un resoconto delle sanzioni, ma un'occasione per riflettere su come bilanciare innovazione e diritti, un tema che continuerà a essere centrale nel futuro delle tecnologie digitali. Grazie per aver ascoltato e, come sempre, restate parati.

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Benvenuti a questo episodio speciale di Ciao Internet, che è anche un crossover con Garantismi. Sono Matteo Flora e oggi, insieme a Guido, ci immergiamo in una discussione approfondita sulle recenti sanzioni imposte dal garante italiano a OpenAI per le violazioni legate a ChatGPT. Questo episodio è un'occasione per chiarire i numerosi punti critici di questa vicenda, che rischiano di essere fraintesi o semplificati.

Tutto è iniziato con un data breach avvenuto il 20 marzo 2023, che ha esposto conversazioni private e dati degli utenti premium di OpenAI. La violazione è stata notificata solo all'autorità irlandese, contravvenendo alla normativa europea che richiede notifiche tempestive a tutte le autorità competenti. Questo ritardo ha impedito un intervento immediato. Successivamente, abbiamo esplorato la questione della base giuridica per il trattamento dei dati, dove OpenAI ha iniziato il trattamento senza una base giuridica chiara, cercando di definirla solo in itinere. L'assenza di trasparenza e di informazioni adeguate per gli utenti e soprattutto per i non utenti è un altro punto critico, aggravato dalla privacy policy poco accessibile e disponibile solo in inglese.

Un'altra questione fondamentale riguarda i minori: OpenAI non ha implementato sistemi di verifica dell'età efficaci, esponendo i minori ai contenuti generati da ChatGPT. Anche se da allora sono stati fatti dei passi avanti, l'attuale sistema di verifica rimane insoddisfacente. Inoltre, la campagna informativa per educare gli utenti sui loro diritti è stata giudicata insufficiente, e la generazione di dati inesatti continua a essere un problema significativo. Le inesattezze nei dati, o "allucinazioni", sono un problema intrinseco della tecnologia che OpenAI deve ancora affrontare adeguatamente.

Abbiamo discusso anche delle misure imposte dal garante, tra cui una sanzione che, seppur significativa, tiene conto della collaborazione di OpenAI durante l'istruttoria. È stata anche richiesta una campagna informativa più efficace e chiara per gli utenti e i non utenti, insieme all'implementazione di strumenti per esercitare i loro diritti. Infine, abbiamo affrontato il trasferimento della competenza all'autorità irlandese, riconoscendo che la questione della privacy e dell'intelligenza artificiale deve essere gestita a livello europeo per essere veramente efficace.

Questo episodio non è solo un resoconto delle sanzioni, ma un'occasione per riflettere su come bilanciare innovazione e diritti, un tema che continuerà a essere centrale nel futuro delle tecnologie digitali. Grazie per aver ascoltato e, come sempre, restate parati.

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