Futuro digitale - l’Europa che può guidare

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 27.01.2025

Copertina del video: Futuro digitale - l’Europa che può guidare #1367

I contenuti dell'Episodio #1367

In questo episodio di "Ciao Internet", esploro le dinamiche complesse dell'innovazione tecnologica in Europa, mettendo in evidenza le sfide e le opportunità che affrontiamo nel contesto globale. Discutiamo di come l'Europa potrebbe massimizzare il suo potenziale attraverso regolamentazioni strategiche e collaborazioni più efficaci, senza trascurare il mio personale approccio critico alla politica e alla burocrazia. Rifletto anche sulla necessità di ricreare una dimensione di sogno in un contesto in cui molti sembrano aver perso la fiducia nel futuro.
Benvenuti a questo nuovo episodio di "Ciao Internet". Sono Matteo Flora e oggi voglio condividere con voi alcune riflessioni sull'innovazione tecnologica in Europa. Partiamo da un dato di fatto: i soldi per l'innovazione ci sono, ma una grande parte finisce negli Stati Uniti. Secondo la European Investment Bank, ogni anno circa 300 miliardi di euro attraversano l'Atlantico per finanziare prodotti e servizi già sviluppati oltreoceano. Questo è indicativo di un problema strutturale che dobbiamo affrontare.

Gli Stati Uniti operano in un contesto di innovazione senza limiti, con una concentrazione di poteri che ha portato le cinque più grandi aziende americane ad avere un prodotto interno lordo pari a quello della Francia. La Cina, d'altra parte, si muove in un modello di sovranità tecnologica, con un controllo statale forte. E l'Europa? L'Europa ha scelto la regolamentazione come asset strategico, trasformando 27 mercati frazionati in un mercato unico di 400 milioni di consumatori. Tuttavia, questa regolamentazione è diventata un'arma a doppio taglio.

Per le startup e le aziende che vogliono entrare nel mercato europeo, la compliance rappresenta un costo significativo: si stima mezzo milione di euro per essere pienamente conformi. Questo avviene perché, nonostante l'idea di un'Europa unita, siamo ancora 27 stati sovranisti che cercano di controllare ogni aspetto dell'implementazione delle normative europee. La soluzione potrebbe essere un ventottesimo stato virtuale, una sandbox normativa che armonizzi le regolamentazioni, semplificando il processo di compliance.

Un altro tema che ho affrontato è la necessità di una sovranità europea, perché nessuno dei 27 stati membri ha le risorse necessarie per competere da solo a livello globale. Dobbiamo guardare alle alleanze industriali con un approccio più collaborativo. Le università dovrebbero concentrarsi sulla ricerca, le aziende sui profitti e lo Stato dovrebbe supportare entrambe queste entità. Tuttavia, oggi vediamo università che cercano di fare business e aziende che fanno ricerca in-house, creando confusione e inefficienza.

Infine, mi sono chiesto come possiamo ricreare una dimensione di sogno in un contesto in cui molti non credono più nel futuro. La risposta potrebbe risiedere nel rendere i sogni più tangibili, trasformandoli in una serie di passi concreti e raggiungibili. Questo è il nostro compito: dare alle persone la possibilità di credere che i loro sogni siano realizzabili, offrendo un percorso chiaro e pragmatico.