Benvenuti a un nuovo episodio di "Ciao Internet". Oggi parliamo di DeepSeek, un'applicazione che ha rapidamente scalato le classifiche su App Store, diventando la più scaricata tra gli assistenti. Tuttavia, come era facilmente prevedibile, ci sono emersi diversi problemi legati alla gestione dei dati personali. Già in passato abbiamo visto come il Garante per la protezione dei dati personali sia intervenuto in situazioni simili, come nel caso di ChatGPT. Oggi, il Garante ha richiesto a DeepSeek di fornire informazioni dettagliate sul trattamento dei dati, sollevando preoccupazioni sui rischi potenziali per milioni di utenti non solo in Italia, ma in tutto il mondo.
La richiesta del Garante è stata inviata a Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e Beijing DeepSeek Artificial Intelligence, le due entità che gestiscono il servizio di chatbot attraverso piattaforme web, app e API. Sono state chieste conferme su quali dati personali vengano raccolti, da quali fonti, per quali finalità e su quale sia la base giuridica del trattamento. Inoltre, viene chiesto se i dati siano conservati su server in Cina, un dettaglio che DeepSeek avrebbe già indicato nei propri termini d'uso.
Un altro punto cruciale riguarda le informazioni utilizzate per addestrare il sistema, in particolare se i dati personali vengono raccolti tramite web scraping. È fondamentale che gli utenti, iscritti e non, siano consapevoli del trattamento dei loro dati. Il Garante si aspetta una risposta entro 20 giorni, ma è probabile che altre autorità europee seguiranno l'esempio italiano.
Un aspetto che ho trovato mancante è la protezione dei minori, un tema che era stato trascurato anche nel provvedimento contro OpenAI. DeepSeek non ha implementato alcuna schermata per prevenire l'accesso dei minori, una mancanza che dovrebbe essere affrontata per garantire parità di trattamento rispetto ad altre piattaforme.
DeepSeek, almeno allo stato attuale, sembra lontana dal rispetto delle normative europee sulla privacy. Questo rappresenta un problema non solo per gli utenti finali, ma anche per le aziende che iniziano a integrare le sue API nei propri servizi. Domani mattina, nella nuova rubrica "Compliance" insieme a Giuseppe Vaciago, approfondiremo come implementare DeepSeek in azienda, affrontando le differenze tra l'utilizzo dell'applicazione online, l'hosting di un'istanza di GPT e l'installazione locale.
La situazione è resa ancora più complessa dal fatto che DeepSeek è un'entità cinese, con tutte le implicazioni che ciò comporta in termini di trasferimento dati e rispetto delle normative europee. La Cina non ha accordi quadro con l'UE per il trasferimento dei dati e mantiene un controllo stringente sulla rete. Questo rende il caso di DeepSeek particolarmente interessante e complesso.
Il Garante italiano si è mosso rapidamente, e mi aspetto che altre autorità europee seguiranno presto. È una sfida significativa per l'Europa, che deve garantire gli stessi diritti e doveri a tutti i player internazionali. Vi terrò aggiornati sugli sviluppi di questa vicenda nei prossimi 20 giorni. Nel frattempo, vi invito a condividere le vostre opinioni su questo argomento.

I contenuti dell'Episodio #1368
Ciao a tutti, sono Matteo Flora e nell'episodio di oggi di "Ciao Internet" ci concentriamo su DeepSeek, un'applicazione di intelligenza artificiale che sta sollevando non poche preoccupazioni riguardo alla privacy dei dati. Il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato una richiesta di informazioni a DeepSeek per chiarire diversi aspetti relativi al trattamento dei dati. Analizziamo insieme la situazione attuale, le implicazioni legali e le sfide future che questa vicenda presenta, non solo per DeepSeek ma anche per l'intero contesto europeo.