Oggi affrontiamo un tema che potrebbe sembrare buffo, ma che in realtà è estremamente inquietante: la sicurezza dei dispositivi IoT, in particolare di un vibratore dotato di telecamera. Alcuni ricercatori hanno scoperto che questo dispositivo, chiamato Svacom SlimeEye, è facilmente hackerabile. La password predefinita è semplicemente "8x8" e, se ci si trova nel raggio del WiFi, è possibile accedere al dispositivo e avviare un live streaming senza che l'utente se ne accorga. Questo caso mette in evidenza un problema più ampio: la facilità con cui i dispositivi possono essere connessi a Internet non è accompagnata dalla competenza necessaria per garantire la loro sicurezza. Con pochi euro, è possibile connettere qualsiasi cosa, dal WC allo spazzolino da denti, ma questo non significa che sia fatto in modo sicuro.
Il rischio che questi dispositivi vengano compromessi è enorme. Non solo possono essere utilizzati per creare botnet, come già avvenuto in passato con il malware Mirai, ma possono anche violare gravemente la privacy degli utenti, registrando conversazioni o video privati. La mancanza di regolamentazioni che impongano misure di sicurezza minime è preoccupante. È fondamentale che i produttori di dispositivi IoT siano obbligati a implementare standard di sicurezza adeguati per proteggere gli utenti e le loro informazioni personali. Dobbiamo prestare la stessa attenzione legale alla sicurezza dei dati quanto ne prestiamo ai materiali che entrano in contatto con le nostre parti intime. Grazie per avermi ascoltato e, come sempre, state parati.
In questa Puntata
Un vibratore con telecamera integrata, facilmente hackerabile, solleva preoccupazioni sulla sicurezza dei dispositivi IoT. La facilità con cui questi dispositivi possono essere compromessi evidenzia la necessità di regolamentazioni che impongano misure di sicurezza minime per proteggere la privacy degli utenti.