Ma il Garante può chiedere ai Provider di BLOCCARE DeepSeek? La risposta non è scontata... #1407

Ciao Internet su Ciao Internet con Matteo Flora del 21.05.2025

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In questa Puntata

Il Garante Privacy italiano ha chiesto ai provider di oscurare Deep Seek, un'intelligenza artificiale cinese, sollevando dubbi sulla giurisdizione e sull'efficacia di tale richiesta. La mancanza di un ordine vincolante e le implicazioni legali per i provider sono state discusse, evidenziando la complessità di applicare normative europee a entità non europee.
In questo episodio, affrontiamo la questione dell'ordine del Garante Privacy italiano di oscurare Deep Seek, un'intelligenza artificiale cinese dalle prestazioni avanzate. La richiesta, inviata ai provider italiani, non è un ordine esplicito ma un invito a prendere provvedimenti per limitare l'accesso a Deep Seek dall'Italia. Questa situazione solleva interrogativi sulla capacità del Garante di emettere tali ordini, considerando che Deep Seek non ha una sede o una stabile organizzazione in Italia e ha risposto in maniera sprezzante, dichiarando di non essere soggetta alla giurisdizione italiana.

Discutiamo se il Garante possa effettivamente bloccare l'accesso a Deep Seek, simile a quanto fatto dalla magistratura con altre piattaforme, e se la richiesta ai provider possa renderli corresponsabili in caso di mancato blocco. La questione è complessa: mentre l'autorità per le comunicazioni ha il potere di emettere ordini di inibizione, il Garante non ha mai esercitato questo potere e potrebbe non avere la base giuridica per farlo.

Inoltre, l'assenza di un reato penale chiaro complica ulteriormente la situazione. La riforma del codice della privacy del 2018 ha modificato la definizione di illecito trattamento dei dati, rendendo difficile stabilire se le azioni di Deep Seek costituiscano un reato. Per procedere legalmente, il Garante dovrebbe trasmettere il caso alla magistratura, che dovrebbe condurre un'indagine penale.

Un altro aspetto critico è la credibilità del Garante, che deve affrontare una realtà che non intende cessare le operazioni in Europa. La questione si complica ulteriormente con l'introduzione delle normative Agcom sull'accesso dei minori alle piattaforme, che potrebbero fornire un'alternativa per bloccare Deep Seek basandosi sulla protezione dei minori.

La discussione si conclude con la considerazione che, senza un ordine giuridicamente vincolante, i provider potrebbero ignorare la richiesta del Garante. Tuttavia, la questione rimane aperta e sarà interessante vedere come si evolverà, specialmente con l'entrata in vigore delle nuove normative europee.